1. Tempi travagliati – Capitolo 4 – Serata in villa


    Data: 19/05/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Tradimenti Voyeur Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... presenti! «Ma… e senti un po’… e se la tua dolce e tranquilla mogliettina si trovasse dei cazzi del genere, per farsi squassare fica e culo…?» «No, no… -smentii subito, recisamente-… lei non è proprio il tipo per fare certe cose!» Uno dei tre rischiò il colpo apoplettico, dalle risate. Quando si calmarono un poco, insisté con la domanda: «Ma se… se li trovasse… ammettiamo per ipotesi, ovviamente! –ridacchiamenti assortiti- e se li portasse a casa… e tu la vedessi… e vedessi quei cazzi così grossi… (“Ma dove vuole andare a parare? Tanto gli dirò sì in ogni caso…”)… sì insomma… li guarderesti con ammirazione, invidia e desiderio?» Il mio «Sì» era già partito, quando ripensai alla domanda ed alle implicazioni della mia risposta. «Sì, cosa, scusa? Ammirazione, invidia o desiderio? Spiegaci…» «Beh… -farfugliai- … un po’ tutto, dai…» «Ma quindi… anche desiderio? Desiderio di… usufruirne?» Ops! E adesso? Va beh, come dicevano i vecchi, “lasciamo correre il pesce”: «Ma… ma sì… dai…» «Ma… e non ti verrebbe la voglia di toccarli?» “Mhhhh! Che pensieri mi fanno venire! Ma meglio restare nel vago” «Ma dai… che domande sono?» E lui a insistere «Ma giusto per sentire quanto sono duri, dai! Mica per altro! Per sapere quanta durezza riempirà tua moglie!» «Mhhh… beh, allora… sì…forse!» «Magari mentre li hanno tirati fuori, luccicanti dell’eccitazione della troia, giusto per sentire quando la tua santa mogliettina è bagnata?» «Beh, sì… ma giusto per quello… Ma comunque la mia Cate non… non ne ...
    ... farebbe mai, di queste cose!» «Sì sì, certo…Era tanto per parlare!» Mi rispose uno, cercando di rimaner serio, mentre gli altri due ridevano come pazzi. Quello che era stato più taciturno, si piegò verso di me per dire qualcosa, ma in quella arrivò un altro uomo, una persona che salutarono cordialmente alzandosi e, mormorando uno «Scusaci…» distratto, mi lasciarono solo, allontanandosi chiacchierando col nuovo arrivato. Mi alzai e decisi di girare la villa, visto che quei tre mi avevano tenuto sequestrato su quel divano fino ad allora. Camerieri che veleggiavano con vassoi di bicchieri, coppie che ballavano, l’orchestrina che suonava, distinti signori ed affabili signore impegnati a conversare piacevolmente in giro, in piedi o seduti, sia all’interno che nel parco attorno alla villa… In qualche angolo, tra i cespugli, sentivo i tipici fruscii ed ansiti e gemiti dell’amoreggiare, ma qualcosa mi diceva che Cate doveva essere all’interno della villa; così tornai sui miei passi e dall’ampio salone d’ingresso mi incamminai su per la scala che portava al primo piano. Su un lungo corridoio si affacciava una quantità di porte, chiuse o accostate e, francamente, non mi sembrava il caso di rischiar di essere sorpreso da qualcuno mentre sbirciavo od origliavo; per cui lo percorsi fino alla finestra in fondo e solo arrivando fin lì mi resi conto che il corridoio proseguiva per un altro tratto alla mia destra, dove mi incamminai pigramente. Pochi passi e sentii due risate maschili venire ...