1. Tempi travagliati – Capitolo 4 – Serata in villa


    Data: 19/05/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Tradimenti Voyeur Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    “Eddai, vieni! Almeno conoscerai un po’ di persone e, magari, qualcuno ti propone anche un lavoro” Diceva bene, la mia Cate, ma non me la sentivo troppo: andare a quella “serata” organizzata dalla Ditta -come enfaticamente la chiamava lei- sarebbe stata, intuivo, un’umiliante esperienza per me, sottoposto alle forche caudine dei sorrisi fintamente cordiali, alle presentazioni di rito, mentre invece mi irridevano o addirittura mi disprezzavano, ripensando a quanto gli aveva dimostrato di essere vacca mia moglie. Però… però vista in quella prospettiva… mmhhh…
    
    Essendo una serata formale, Cate mi fece indossare un papillon rosso scuro sulla camicia bianca con sparato e colletto adatto, sopra all’abito nero. Quando lei si dichiarò pronta ad uscire, la osservai con evidente piacere: si era truccata con attenta sobrietà ed il tubino nero, impreziosito da una striscia di strass neri era corto e scollato, le metteva deliziosamente in mostra gambe (e oltre metà delle cosce), la schiena abbronzata fino alle reni ed i seni, i cui capezzoli erano coperti dalla parte che arrivava a girarle attorno al collo. I capelli acconciati in su le scoprivano completamente collo e nuca, sottolineati da due giri di perle. Due sandaletti con almeno dieci centimetri di tacco ed una pochette, completavano la mise della mia affascinante mogliettina. Raggiungemmo la grande villa dove era stata organizzata la serata e subito la mia Cate fu accolta con entusiastico calore da diversi uomini, primo tra ...
    ... tutti Stefano, il suo capo, il quale salutò con una cordialità forse eccessiva anche me, stringendomi la mano con notevole forza e dandomi una pacca sulla spalla e sorridendomi a trentadue denti, tipico sorriso da predatore. Così da vicino, potei apprezzare anche il suo dopobarba, molto virile e muschiato, prima che ci lasciasse e si occupasse degli altri ospiti. Cate, al momento, rimase accanto a me e, con instancabile sfolgorante sorriso, mi presentò una marea di ingegneri, avvocati e dottori vari, gente che trasudava il proprio successo, magari costruito sulla pelle di “scartine” come me ed i miei poveri ex compagni di lavoro. Al di là dei molti spocchiosi, mi presentò tre invitati coi quali mi trovai a conversare amabilmente e quando mi girai verso Cate mi resi conto che era sparita. La vidi, dopo un po’, mentre rideva a gola spiegata con Stefano, che la stava pilotando verso il parco esterno cingendola per le reni con un braccio, come se fosse la sua, di moglie! Mi strinsi mentalmente nelle spalle e mi disposi a godere della compagnia dei tre. Al terzo bicchiere che sempre lo stesso -dei tre- mi metteva in mano, avevo capito che la sua “mission” per la serata era farmi bere. Quindi mi volevano ubriaco… o almeno sbronzo… Ok, anche se per fortuna tengo bene l’alcol, cominciai ad interpretare la parte di quello che quando beve troppo farfuglia, ridacchia ed è amicone di tutti… Ero sinceramente curioso di vedere cosa avevano in mente. Man mano che sembravo ubriacarmi, i miei tre ...
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