La relazione extramatrimoniale di Laura
Data: 19/05/2024,
Categorie:
Racconti Erotici,
Sensazioni
Tradimenti
Autore: pivolo, Fonte: RaccontiMilu
... Rimasero immobili per un paio di minuti, poi si girarono in cerca di carta e per ripulirsi: lo sperma, abbondantissimo, colava sulle dalle socchiuse labbra della fica sulle cosce. D’impeto, lei si mise in ginocchio, gli prese in bocca il pisello ormai non più duro e glielo succhiò e leccò fino all’ultima goccia. Si rialzarono tutti in disordine e provarono a rivestirsi. Lei andò in bagno e ripulirsi e lui si rimise in ordine. Quando lei tornò, era raggiante e lo abbracciò strofinandosi contro di lui. “Cosa penserai di me ? Che sono una donna di strada e traditrice ? Eppure non so cosa sia successo, è come se ti avessi sempre aspettato, sempre conosciuto”. Lui l’assicurò che aveva avuto la medesima impressione ed un trasporto che non aveva provato mai prima di incontrarla. Lei lo prese per mano e lo portò nella camera da letto matrimoniale. Si baciarono e si spogliarono completamente. Si misero nudi, uno accanto all’altra, distesi mentre le loro bocche e lingue si toccavano e le mani scorrevano sulla pelle in una scatenata esplorazione. Ad un certo punto, lui la fece stendere pancia in giù, le allargò le gambe, le baciò le natiche fino a percorrere su e giù il percorso tra l’ano e la fica, procurandole con la ruvida lingua un piacere crescente. Lui si mise un suo ditone in bocca, e dopo averlo bene insalivato, scese davanti all’orefizio anale, percorse in senso circolare più volte la raggrinzita aureola anale, e, accorgendosi che l’ano era completamente rilassato e si apriva ...
... senza difficoltà, introdusse il suo ditone, facendolo entrare lentamente e tentando leggeri movimenti rotatori. “Ti piace ?” chiese e lei gli disse “sì, ma non l’ho mai preso lì”. Lui estrasse il ditone, lo accoppiò al medio, vi sputò sopra e, appoggiatoli sull’orefizio anale, ancora socchiuso premette per farli entrare tutti e due, e una volta introdotti cominciò a ruotarli per allargare il muscolo sfinterico. Lei gemette, provando un leggero dolore iniziale, ma lo lasciò fare chiededogli solo “Stai attento, sono vergine da dietro. Non farmi male”. Lei lo sentii rispondere – mentre appoggiava una mano sulla sua schiena per tenerla ferma con il sedere alzato – “Hai un bellissimo culetto, che è un peccato che non abbia mai concesso. Tutte le donne l’hanno dato ai loro compagni. Proverò a sverginarti, con delicatezza, perché sembri pronta. Se ti rilassi, non sentirai male. Appena senti dolore, batti con mano sul letto ed io mi fermerò per farti abituare.” Mentre le teneva la mano sulla schiena, si sdraiò sopra di lei con la cappella appoggiata sull’orifizio anale. Si inumidì le dita con abbondante saliva che mise sulla socchiusa rosetta dell’ano. Introdusse appena all’inizio più volte le due grandi dita ed infine iniziò a spingere con il cazzo tenuto in mano. La cappella piano piano entrò nell’ano, che Laura sentiva scivoloso per la quantità di saliva che lui vi aveva lasciato, e superò il muscolo sfinterico. Lui si fermò, la baciò lungamente sulla schiena e sul collo, appoggiò ...