1. Schiavo del seme (1* parte): il rito


    Data: 15/05/2024, Categorie: Trans Autore: Ermesincuriosito, Fonte: Annunci69

    ... mia bocca.
    
    Il suo acre e salaticcio sapore mi riempì velocemente la bocca, e altrettanto velocemente ne imparai ad apprezzare il delizioso sapore.
    
    Un fiotto mi colse di sorpresa finendo nei polmoni, a costringendomi a staccarmi tossendo.
    
    Paola non curante continuava a segarsi su di me che, staccato dal glande per riprendere fiato, venivo inondato dal suo sperma.
    
    La mia faccia era completamente ricoperta dalla sua essenza.
    
    Pur sapendo di non poter vedere, aprì gli occhi solo per entrare in contatto con il suo seme ancora di più.
    
    Ormai mi ero totalmente abbandonato a quella perversione.
    
    Incredulo di ciò che avevo fatto, della potenza virile di Paola e di quel magnifico tripudio di calda sbroda, mi portai le mani al volto e spalmai il seme sul mio viso come se fosse una maschera di bellezza.
    
    Con la sua larga cappella Paola iniziò a raccogliere la sborra dal mio viso e ad avvicinarla alla mia bocca, dopodiché mi fece leccare le mie mani ed infine si fece ripulire l'asta e la grossa punta.
    
    Era troppo.
    
    Troppa perversione, troppa sborra, e troppa ne avevo ingerita. Il pungente odore non abbandonava le mie narici. Quell'acre sapore non lasciava la mia bocca. Tornavo lentamente in me e la vergogna e il disgusto mi iniziarono a tormentare.
    
    Persi i ...
    ... sensi.
    
    Mi risvegliai in un letto, non so dire dopo quanto, nudo, pulito ma con ancora l'orribile sapore di sperma in bocca.
    
    Paola era nuda accanto a me, stesa su un lato, dormiva.
    
    Una fitta mi prese alla testa, riportandomi alla memoria la mia sottomissione all'uccello. Volevo andare via e sprofondare.
    
    E così feci mi alzai pronto a fuggire, mi girai per un'ultima volta a controllare che Paola stesse dormendo.
    
    Nel sonno Paola si girò pancia in su. Il suo enorme uccello scivolò pesante e flaccido lungo la coscia muscolosa.
    
    Quella visione mi paralizzò.
    
    Persi di nuovo il controllo del mio corpo, che schiavo tornava verso il letto.
    
    Le mie mani, con la delicatezza di una giovane innamorata, presero la larga e pesante asta sollevandola, i miei occhi si soffermarono sulla grossa vena pulsante di vita. Con delicatezza scappellai Paola, diedi un dolce bacio a stampo sul glande appena liberato e lo accolsi nella mia bocca.
    
    Sentì la mano di Paola posarsi sulla mia testa.
    
    "Brava" mi disse "sei stata brava" mentre il suo potente cazzo cresceva dentro la mia bocca.
    
    "Devi bere ancora, ma sei quasi pronta".
    
    E mentre succhiavo Paola cresceva dentro di me.
    
    "Il seme è delizioso" disse Paola dando inizio ad un nuovo malefico rito prima di ricominciare a nutrirmi di sperma. 
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