1. Schiavo del seme (1* parte): il rito


    Data: 15/05/2024, Categorie: Trans Autore: Ermesincuriosito, Fonte: Annunci69

    ... membro, ma adesso, spalle al muro, ero costretto a guardarmi avanti, e lui era lì, oscillando pesantemente estremamente vicino al mio viso, proprio davanti ai miei occhi.
    
    Era moscio, ma anche così era di gran lunga molto più grosso del mio. Una grossissima vena correva ramificandosi lungo l'asta color ebano, donando un aspetto incredibilmente mascolino e virile a quel suo già indubbiamente virile arnese. La grossa cappella era completamente coperta dal prepuzio che terminava in una piccola strozzatura, ma attraverso la pelle se ne vedeva distintamente tutta la forma, grossa e larga, assomigliava alla testa di un fungo. Paola aveva un vero e proprio mostro tra le sue muscolose gambe.
    
    "Dai stai tranquillo - ruppe il silenzio Paola - è normale volerlo succhiare"
    
    "Co..cosa..??" risposi basito alla sua affermazione "Ma che ti salta in mente, non sono mica.."
    
    "Guardalo" mi interruppe ignorandomi totalmente. "Guarda quanto è grosso" e come stordito tornai a posare lo sguardo sul suo enorme cazzo. Lo continuavo ad osservare, come inebetito. Non dissi nulla nemmeno quando Paola lo afferrò con la mano destra facendolo oscillare come un ipnotico pendolo davanti ai miei occhi. Mi sentì uno stupido, ma il primo pensiero davanti a quella scena fu 'caspita quanto ne avanza dalla sua mano, è davvero enorme'.
    
    "Non sai in quanti mi supplicano per poterlo venerare.."
    
    "Venerare..?" la interruppi io sempre più stralunato
    
    "Certo Marco.." mi rispose dolcemente Paola "è normale ...
    ... per un essere umano voler venerare, succhiare, leccare un cazzo del genere, dargli piacere insomma, è la natura."
    
    Io ero sempre più shoccato alle sue parole.
    
    Mi alzai, o almeno provai a farlo.
    
    Vidi il mascolino addome di Paola contrarsi, le sue muscolare braccia tendersi e ributtarmi a terra, e mi ritrovai nuovamente seduto, spalle al muro, davanti al suo maestoso uccello.
    
    "Quando ti scontri con un qualcosa che ti sovrasta, non puoi far altro che arrenderti alla sua potenza e sottometterti a lui, con il solo scopo di dargli piacere. E se sarai bravo avrai anche il tuo delizioso premio" disse Paola.
    
    "P..premio..?" domandai distogliendo lo sguardo dal suo uccello che dondolava ipnoticamente, per guardarla in viso, impaurito dalla risposta.
    
    "Ma certo..Il suo caldo nettare, il seme è delizioso!" rispose Paola posandomi la mano sinistra sulla mia guancia destra per poi con una carezza raggiungere il mio capo.
    
    "De..delizioso?" Balbettai incredulo "..ma che cazzo dici Paola??"
    
    Con forza mi abbassò la testa riportando lo sguardo sul suo uccello che pesante dondolava davanti ai miei occhi.
    
    Non era la Paola che conoscevo, non era la mia amica, era come se fosse governata da una perversa entità estranea.
    
    "Marco, non distogliere lo sguardo dal mio potente cazzo, è davvero importante questo rituale"
    
    Io non capivo cosa volesse dire, ma era forte la sua presa e non riuscivo a disobbedire.
    
    "Ricorda, devi sempre assecondarlo e dargli piacere, sempre. Così ...
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