1. Situazioni erotiche – cap. 4


    Data: 02/09/2018, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... marito a quello del figlio che era veramente eccezionale e già se lo immaginava in piena erezione.
    
    Quei pensieri al eccitavano e si ritrovò tutta bagnata. Per evitare che Mauro si accorgesse dagli odori che si stava bagnando cose in camera sua e si fece un sontuoso ed immediato ditalino dedicato a quel magnifico cazzo che nella sua mente era in erezione. Il ditalino finì con una grande sbrodata e dovette anche soffocare nel cuscino le urla per non allarmare il ragazzo.
    
    Dopo più di un’ora Mauro uscì di casa e lei si è precipitata al telefono per riferire del ditalino e della visione di quel cazzo splendido a Lidia.
    
    Lidia arrapata si affrettò ad uscire per andare a casa dell’amica.
    
    Appena si videro e fu chiusa la porta di casa, Silvana si lanciò a baciare Lidia.
    
    “Che piacere vederti!”
    
    “Anche per me!”
    
    “Dimmi di te come stai?”
    
    Silvana attese un po’ prima di parlare. Il suo viso prese l’aspetto di una donna poco soddisfatta sessualmente e che vuole fare qualcosa per sé stessa.
    
    Silvana ha preso per mano Lidia e l’ha condotta in salotto.
    
    Lidia indossava un vestito leggero a maniche corte e sulle spalle una piccola borsetta di colore scuro da portare a tracolla. Il vestito era di colore lillà, aveva un’ampia scollatura ma evidenziava la separazione delle tette. Il vestito arrivava a mezza coscia, sul davanti all’altezza del seno il vestito era traforato e si intravedeva qualcosa di più chiaro, sulle spalle, sempre dello stesso colore un bolerino annodato ...
    ... gentilmente sul davanti. Le scarpe, molto semplici, avevano tacchi da circa 10 centimetri ed avevano delle fettucce di pelle dorata che le tenevano le dita e le cingevano la caviglia, inoltre una fettuccia univa il giro caviglia con quella dei piedi.
    
    Sedendosi Lidia teneva le gambe unite nella parte superiore, aperte in quella sotto il ginocchio ed erano bianche a dimostrazione che di sole ne avevano preso ben poco.
    
    I capelli erano scuri con riga sul lato destro e ciuffo che copriva delicatamente la fronte; non erano lunghi ma dietro finivano lasciando il collo parzialmente scoperto.
    
    Portava gli occhiali da sole.
    
    Le labbra, che erano un punto di attrazione per Silvana, marcate da un colore rosa tenue disegnavano una bocca bellissima ma non grande ed avevano aspetto del tutto naturale. In poche parole: erano splendide.
    
    Silvana e esordì dicendo “Non so come dirti le cose. Tu sei più disinibita di me ed ho vergogna a parlare perché se tra donne si parla molto, non si dicono però le sensazioni intime. Sai com’è l’educazione morigerata che ci hanno dato!”
    
    Era una falsità dovuta all’impaccio di dover confessare le sue sensazione dategli dal figlio quella mattina.
    
    Lidia lì per lì, ha capito che era in difficoltà e che l’amica le voleva comunicare qualcosa di importante “Dimmi pure, ti ascolto e poi tu sai che di me ti puoi fidare. Ormai siamo amanti”
    
    Silvana tirò un sospiro ed iniziò.
    
    “Come sai mi masturbo spesso ma da quando mi sono sposata non lo facevo ...
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