1. In calore


    Data: 01/09/2018, Categorie: Etero Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    ... Sempre che non se la sia già presa e ripresa. Giusto una come lei può pendere dalle sue labbra e ridere alle sue battute sceme. Ridere di gusto, intendo dire, perché a fare finta sono capace pure io. Sono persino capace di fare finta di non considerarli subumani.
    
    Sticazzi-bis, io non voglio pendere dalle sue labbra, è lui che deve pendere dalle mie. E tenendomi una mano sulla nuca. Ho bisogno di un cazzo in bocca. E non voglio neanche ridere, basta. Ho bisogno di piangere, strillare e lagnarmi mentre lui ci dà dentro. Dentro di me, è chiaro.
    
    Fisico da bestia e cervello da agente immobiliare, almeno la smettesse di guardarmi con quel sorriso scemo. Per quanto ancora dovrò fare finta di essere così cretina da sopportare la compagnia di questi qua? Dei suoi amici deficienti, compresa sta troia che si sono portati dietro. D’accordo, non è che Frank sia Leonardo da Vinci. Ma tanto non è che siamo qui per parlare. Che c’è da aspettare ancora? Santo Iddio quanto mi sta sul cazzo, now. Santo Iddio quanto voglio il suo cazzo, right now. Pulsa la musica e pulsano le luci, pulsano le tempie e pulsa la fica. Sono in calore.
    
    Loop.
    
    Non desidero più nemmeno essere blandita. Che sono sorca me l’ha già detto e credo che per uno come lui sia il top del corteggiamento. E' sufficiente. Ora voglio semplicemente essere scopata come una troia qualsiasi, una senza importanza. Voglio andare alla toilette con lui, sedermi sul lavandino e allargare le gambe. Oppure in macchina, anche alla ...
    ... pecorina sul sedile posteriore se sta comodo. E se poco poco mi orizzontalizza su un letto esaudisco qualsiasi capriccio.
    
    Basta che si sbrighi, però. Invece di flirtare e stare qui seduti a perdere tempo con questi stronzi dovrebbe alzarsi e dire che andiamo a ballare, guardarmi le chiappe mentre gli sculetto davanti facendo la scema. Mica male gli shorts, eh? Lo so che gli piace come mi disegnano il sedere, è matematico. E all'inguine non sono nemmeno così stretti da non poterci infilare un dito. Dovrebbe allarmarsi di fronte alle occhiate che gli sconosciuti mi lanciano, perché sono fica e visibilmente zoccola. E perché sono nuda. Perché oltre agli shorts e alla bralette indosso solo cavigliera e braccialetti. Non ha paura che mi rompa il cazzo e che lo molli? Non ha paura che me ne trovi un altro? O è troppo scemo? Dovrebbe limonarmi come ha fatto prima di entrare qui, con le mani sulle chiappe, stringermi a sé per farmi sentire il pacco, per sentire le mie tette sulla sua maglietta.
    
    Dovrebbe imparare a vivere, prendere esempio da quell’altro, diventare esplicito e indecente. No, non parlo del coglione che fa i video. Parlo di un altro. Esattamente sette giorni fa, in un posto molto più top di questo. E’ da allora che sto così.
    
    Non bello ma sicuro di sé. Arrogante quanto basta per pomiciarmi forte contro un muro e domandarmi all'orecchio "bionda, me la fai 'na pompa?". Un bocchino, l’evoluzione naturale di quella limonata, nemmeno una cosa troppo intima. La vedo ...
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