In calore
Data: 01/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
Sono in calore, non posso farci niente. Non lo posso ignorare, non lo posso fermare. Non lo posso nascondere a me stessa. Sono un corpo surriscaldato in mezzo a corpi che appaiono e scompaiono, tra effetti di luci lampeggianti e percezioni sensoriali sull’orlo dell’epilessia fotosensibile. Effusioni ritmiche, mani che si inabissano, desideri sconsigliati ai minori pronti ad essere soddisfatti. Percussioni e musica sintetizzata sparata nelle orecchie, lyrics and autotune: in the night time when the world is at it's rest you will find me. E' così. Cercami, trovami, mi offro, prendimi. E’ l’occasione di una notte, coglila al volo, domani non ci sarò più. Mi offro, possiedimi, sono in calore.
Un tipo ci riprende con il telefono, non so nemmeno da dove sia arrivato. Grida agli altri "ve lo dicevo che sto posto è pieno de mignotte, guarda ste due...". Ride, ridono pure gli altri, tutti. Ci guardano. Ride anche sta cagna con le unghie glitterate seduta sul divanetto accanto a me, addirittura sghignazza. E sempre sghignazzando strilla "vaffanculo!" al tipo con il telefono. Un altro le tiene una mano su una coscia. Due centimetri più su e si chiama ditalino.
C'è bisogno di strillare per coprire il beat ossessivo della techno. Ridere invece viene spontaneo perché siamo una cosa a metà tra fatti e completamente sbronzi. Fino a poco fa ridevano quando parlavo io. Non so perché e a dirla tutta non so nemmeno cosa dicessi. Personalmente, da quando sono qui dentro, ho già buttato ...
... giù due birre e tre shot, più una pillola di non so bene cosa, ma che non ha fatto un grande effetto, e una canna.
Da quando è arrivato questo che ci riprende io comunque ho smesso di ridere. Mica per il video, ma perché non mi piace lui. Mi fa pure un po' paura. E anche sta stronza non mi piace. Diamole un nome convenzionale, diciamo che si chiama Bea. Quello vero proprio non me lo ricordo. E' volgare. E non perché si sarà fatta mettere le mani addosso da una cinquantina di persone. E' volgare perché è volgare, punto. Lo sarebbe pure se invece di starsene seduta accanto a me facesse il cambio di stagione dell'armadio. Anche due dei tre tizi che stanno con noi non mi piacciono. Uno è quello che le sta tastando le cosce, l'altro sta fissando da mezz'ora la mia succinta bralette nera. Ci stanno due tette sotto e nemmeno tanto grandi, che cazzo ti credi a bello? Mai viste? Non sono qui per loro, sono qui per Frank, il ragazzo con cui sono venuta e sul quale anche Bea - è evidente - sta facendo dei pensieri. Ci credo, è l'unico che valga la pena. Ma stasera penso proprio che le andrà male. Una come lei Frank può averla in qualsiasi momento, gli basta schioccare le dita per ritrovarsela inginocchiata tra le gambe. Una come me, invece, non ci crede ancora di essersela uncinata, sono convinta che ogni tanto si chieda come cazzo sia stato possibile. Se il suo benchmark è questa mignotta senza speranza non posso che dargli ragione.
Ma sticazzi, può prendersela domani e tenersela. ...