Il desiderio del "nero"
Data: 11/05/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69
... rivolgendo qualche sorriso, passarmi la lingua sulle labbra e così faccio loro capire la mia disponibilità; noto che parlottano nella loro lingua, per poi ridere compiaciuti.
Ordiniamo altre due grappe giusto per prolungare il gioco, ed il gestore, cui non è sfuggita l'intesa che si è stabilita tra noi e quelli, provvede ad abbassare la serranda del bar.
Io mi alzo e vado in bagno, ma il mio è più un pretesto per sculettare ed aumentare la loro eccitazione nei miei confronti.
Quando torno, trovo i quattro maschi, marito compreso, a confabulare fra loro.
Sono frastornata... ho la testa che mi gira... ma sono eccitata al pensiero che avrò, tutti per me, tre maschi, oltre il marito, da soddisfare.
Mi sento in balia di quei maschi, dell'odore di sesso che da essi promana, e mi sento pronta e vogliosa ad affrontare questa nuova esperienza.
I quattro "porci" si sono sistemati seduti in circolo ciascuno su una sedia, lasciando uno spazio libero al centro. Lo raggiungo e, senza proferir parola, inizio a spogliarmi, lentamente, sotto i loro vigili sguardi; in particolare mi soffermo a guardare mio marito, che si mostra illanguidito, ma anche fiero di esser il legittimo utente delle intimità che presto saranno oggetto della cupidigia di ciascuno dei presenti.
Tolgo la giacca e poi la gonna. Inizio a sbottonare la camicetta, mentre gli spettatori, sfoderati i loro cazzi, prendono a menarseli.
Bruno, il proprietario del bar, ha un bel cazzo dritto e nodoso; i due ...
... extracomunitari, ghanensi, di nome Samir ed Ossim, non fanno che confermare il mito della razza nera: sono entrambi muniti di sventole di grosse dimensioni che mi strabiliano ma, nel contempo, mi incuriosiscono; sarò capace di accoglierli nei miei orifizi? Avrò male?
Mi determino, quindi, ad adottare tutte le cautele possibili, onde evitare di dover ricorrere ad interventi chirurgici.
Con addosso ancora calze, reggicalze, slip e scarpe, ma esibendo i miei seni voluminosi, da matrona, con capezzoli irti e simili a lamponi, mi avvicino a Bruno, gli prendo la verga in mano, la scappello e inizio un lieve movimento di va e vieni.
Mi piace quel contatto così intimo con una persona sconosciuta fino a pochi minuti prima. Egli, però, si spinge in avanti e mi afferra tra le labbra un capezzolo, succhiandolo con la voracità di un bambino affamato. I gangli nervosi del capezzolo stimolato, mi trasmettono un fremito in tutto il corpo, che non riesco ad occultare.
Nel contempo il "porco" infila una sua mano all'interno degli slip e un dito, quello medio, si affonda nella mia fica, ormai ridotta ad un lago di umori.
L'altra mia mano aveva afferrato il cazzo di Samir e, segandolo, che strano effetto faceva ammirare il contrasto del bianco della mano con il nero del membro.
L'altro ghanense, Ossim, si avvicina a me da dietro e mi sfila gli slip; si siede per terra, tra le mie gambe ed affonda il viso tra chiappe e fica, leccando come un forsennato.
Le sensazioni da cui ...