1. Il desiderio del "nero"


    Data: 11/05/2024, Categorie: Tradimenti Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... forniva, quando si giocava con qualcuno.
    
    Così proseguii a succhiarlo senza uso delle mani, di cui una ravanava tra le mie cosce per accontentare anche la micetta che aveva preso a grondare.
    
    Continuai a succhiarlo fino a farmi venire in bocca. Inghiottii con ingordigia il suo succo, senza perderne una goccia.
    
    Tornai a casa che mio marito era appena rientrato dal lavoro e subito corsi a baciarlo.
    
    Mi accolse tra le braccia e, baciandomi, allungò una mano sulla fica.
    
    La trovò allagata e, lanciandomi uno sguardo indagatore, mi chiese:
    
    "Dimmi, tesoro, hai fatto la "porcella" con qualcuno? Lo sento dal sapore che ha la tua bocca ed anche la tua fica non mente... togli subito le mutandine, perché sarebbe un peccato che ne assorbissero gli umori... voglio farlo io con la lingua".
    
    E così, mentre gli raccontavo cos'era successo, egli mi ripulì con la sua abituale delicatezza e profusione, poi aggiunse:
    
    "Peccato che non abbia trovato goccioloni di sperma del ragazzo tra i tuoi umori !"
    
    "Ma, tesoro, ho avuto paura che potesse trasmettermi qualche malattia; non avevo profilattici con me".
    
    "Allora dovrai rifarlo... ho voglia di aspirare da questa tua fica tutto il piacere che altri vi riversano. Che dici se, subito dopo cena, andiamo a fare un giro?"
    
    Mio marito era euforico; aveva capito che ero pronta a tutto: in quel momento ero un'arma letale nelle sue mani.
    
    Si manifestò compiaciuto per la mia iniziativa e mi esortò ad andare oltre un semplice ...
    ... pompino. Voleva che la moglie, al pari di una "puttana", offrisse le sue intimità a sconosciuti, incontrati per caso.
    
    Lo informai che, se quella era la sua intenzione, ero felicemente pronta ad esaudirla, perché la cosa rappresentava un divertimento anche per me stessa.
    
    Uscimmo senza un programma definito e gironzolammo un po' in macchina, fino a quando decidemmo di fare due passi a piedi in centro.
    
    Feci incetta di sguardi illibidiniti di diversi maschi che incrociavamo, attratti dalla mia procacia, che mio marito non tentava affatto di nascondere, ma anzi la evidenziava, vuoi con baci sul viso e collo, vuoi con una sua mano che artigliava il mio lato B.
    
    Entrammo in un piccolo bar e, seduti ad un tavolino, ordinammo due grappe barricate. Subito dopo di noi, entrarono due extracomunitari, che andarono a piazzarsi di fronte a noi. Ci servì il proprietario, un signore sessantenne che, con fare poco gentile, sbatte fuori dal locale dei ragazzi che, giocando a boccette, ne avevano fatte rotolare due fuori dal biliardo.
    
    Mio marito si accorge che i neri mi fissano con insistenza e mi avverte.
    
    Io la prendo come una sfida ed inizio a provocarli. Non mi sento impaurita e neanche scandalizzata e, avendo avuto conferma con il ragazzo del supermercato sulla consistenza della dotazione di soggetti di quella razza, mi lascio prendere dalla curiosità di gustarmi i loro attrezzi neri.
    
    Prendo, perciò, a ricambiare i loro con miei sguardi provocanti e, addirittura, rispondere, ...