Il desiderio del "nero"
Data: 11/05/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69
Per chi ha apprezzato il precedente racconto dal titolo "Una seratina piccantissima", eccone un seguito, ma solo in riferimento alla coppia protagonista, perché, in realtà, si tratta di una nuova avventura.
***************************************
Chi non si è accorto che, oggi, davanti ai supermercati, stazionano diversi extracomunitari di colore, che ti vengono incontro per aiutarti a caricare in auto le borse pesanti e ricevere un obolo, che spesso si risolve nel ritirare l'euro inserito nel carrello usato per la spesa?
Ebbene un giorno mi ero recata al supermercato. Come mia abitudine, ero abbigliata con calze e reggicalze di colore nero, coordinato al reggiseno, e, nello scendere dall'auto, mi scosciai in modo da mostrare le mie intimità, fino alla parte scoperta delle gambe.
La camicetta, al di sopra della gonna, era anch'essa un po' sbottonata ed erano visibili le mie tette da milf abbastanza procace.
Dopo aver fatto la spesa, il giovane mi aiutò a caricare le borse in auto e poi, mi aprì lo sportello e restò lì fermo, ad aspettare che salissi, probabilmente perché sperava di poter ancora dar un'occhiata alle mie cosce.
Lo accontentai ed egli, visto che attorno non c'era nessuno, ebbe la spudoratezza di tirar fuori il suo membro e mettermelo davanti alla faccia.
Restai sorpresa per quell'azione, ma molto di più, perché ciò che vedevo era straordinariamente interessante: era un cazzo bellissimo e durissimo, che mi veniva offerto e dovevo ...
... decidermi subito.
Presi ad accarezzarlo con amore e devozione, ma presto dovetti rinunciare a proseguire oltre, perché intorno a noi vi era del movimento. Così misi in moto e mi allontanai, mentre lui diceva: "Tu veni di sera... tu piacere me... io aspetto".
Quelle parole dette in modo non corretto, erano comunque servite a solleticare la mia indole da "puttana", per cui quella stessa sera tornai nel parcheggio, individuai, il tipo e mi feci notare.
Egli capì benissimo perché ero lì e non fu neanche necessario fargli vedere niente.
Mi si avvicinò allo sportello e tirò fuori la sua fantastica dotazione.
Assumendo la posa come se stessimo chiacchierando, mi strofinò la cappella su tutta la faccia, per fermarsi sulle labbra. Ero già eccitata per quanto avevo immaginato avrei fatto, ma, per di più, mi eccitò sentire l'afrore di maschio che proveniva dall'organo che avevo davanti, quindi aprii la bocca e lo accolsi con tutta la passione che una donna sa esprimere quando si stente intrigata.
Inoltre ero da sola: stavo per cornificare mio marito a sua insaputa e ciò mi eccitava ancora più; gli avrei raccontato l'accaduto con tutta la complicità possibile nel chiuso della nostra stanza, rivelandogli come e quanto ero stata "puttana".
Lo leccai e ne aspirai l'odore, gustando il sapore che quella cappella offriva; certo, mi sarebbe piaciuto accoglierlo in figa, ma temevo per possibili infezioni/contagi... non avevo profilattici con me, di solito era mio marito che me ne ...