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CARRELLATA
Data: 06/05/2024, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
... Eri un bambino irrequieto e piagnone. Ci voleva del bello e del buono per calmarti. Un giorno mi portasti alla disperazione. Non sapevo che pesci pigliare. Mi venne l’dea di sostituirmi a tua madre. Ti presi in braccio e mi sedetti nella poltrona. Mi sollevai la maglietta; liberai dal reggiseno una mia mammella e avvicinai il capezzolo alle tue labbra. Tu apristi la bocca e con le labbra agganciasti il mio capezzolo e cominciasti a succhiare. Ti acquetasti. Da allora ogni volta che facevi le bizze divenne l’unico modo per calmarti. La cosa mi piacque tanto da aspettare con ansia che tua madre ti lasciasse alle mie cure per offrirti le mie zizze. Anche a te piaceva succhiarmele. Ti piacque cosi tanto che lo hai fatto anche quando sei diventato un ragazzino. Lo facesti diventare un gioco. Allora abitavo con voi. I miei genitori erano ancora di questo mondo ed io abitavo con loro nella stessa tenuta. Tu venivi nella mia stanza e mi chiedevi di farti giocare con le mie mammelle. Poi prima tuo nonno materno e poi tua nonna materna andarono nell’al di là e la figlia più piccola, tua zia Gina, si trasferisce in casa vostra. Fu lei a farti da baby sitter. Io scelsi di venire a vivere in città. Per un lungo periodo sentii la tua mancanza. Cominciai a fantasticare. Ti vedevo aggrappato al mio seno e ti allattavo come fossi stato un mio figlio e non averti con me mi metteva in malinconia. Ed ora eccoti nuovamente fra le mie braccia pronto a riprendere a giocare con le mie tette.’ ‘Zia ...
... non l’ho mai dimenticato. Ho sempre fantasticato succhiare le tue tette. Zia Gina sa di quanto mi piaceva giocare con il tuo seno. Glene parlai il primo giorno che mi fece da bambinaia. Lei ne parlò con mia madre la quale invece di arrabbiarsi suggerì alla sorella di adottare lo stesso metodo della cognata. Zia Gina non ebbe dubbi o scrupoli. La sera stessa approfittò dell’assenza dei miei genitori per offrirmi le sue mammelle. Diversamente da te che lo facevi per calmarmi lei lo faceva perché invidiava la sorella. Diceva che avrebbe voluto avere un figlio per allattarlo. Se potessi la inseminerei e la metterei incinta.’ ‘Vuoi mettere incinta tua zia Gina? Da dove ti viene questo istinto paterno? Con me non ti è mai venuto questo pensiero?’ ‘Certo che mi è venuto. è un desiderio che ho sempre avuto. Metterti incinta sarebbe il coronamento di un sogno. Ci pensi. Tu, mamma e sua sorella pregne di un figlio mio. Cosa c’è da desiderare di più.’ ‘Vuoi accoppiarti con tua madre ed ingravidarla? Ti rendi conto di quello che dici? E vuoi impregnare anche la sorella: Gina?’ ‘Zia io vi metterei incinte tutte e tre e poi mi ubriacherei del vostro latte.’ ‘Io non sono sposata e posso anche farmi mettere incinta. Non devo rendere conto a nessuno. L’idea di fare un figlio mi entusiasma. Se vuoi possiamo farlo. Io sono fertile e tu hai l’età giusta per procreare. Ti va?’ ‘Davvero lo vuoi? Zia sarebbe fantastico.’ ‘Vieni, andiamo in camera da letto, saremo più comodi.’ ...