Un Mondo Spietato – Collana il Dravor Vol.I
Data: 01/05/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Lesbo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... prima, per quanto riguardava l’abbigliamento, essenzialmente per le scarpe e le borse. I dravoriani più poveri, i soldati, le guardie e coloro che svolgevano lavori manuali nei campi o nelle officine vestivano generalmente in pelle. I sarti o le fabbriche tessili utilizzavano la pelle di bufali, gazzelle ed animali molto diffusi per realizzare giacche e pantaloni destinati a questa gente che costituiva, dopo gli schiavi, il nucleo più vasto del Dravor. I più ricchi avevano anche loro dei vestiti di pelle per le attività all’aria aperta. Si può dire che i vestiti in pelle venivano dalla tradizione africana, si trattava di giacche larghe e comode e di pantaloni che si indossavano quando si stava nella foresta o nella savana o si andava a cavallo. Generalmente con questo abbigliamento, sia gli uomini che le donne, indossavano calzature che erano scarponi o scarponcini o stivali. Il cavallo nelle diverse situazioni in cui poteva essere impiegato era diventato l’unico mezzo di trasporto del Dravor. I dravoriani benestanti o che non svolgevano lavori manuali, oltre ai vestiti più sportivi in pelle, avevano nel loro guardaroba, per quanto riguardava gli uomini, giacche e pantaloni di tessuti freschi come il lino o la seta o di lana leggera, si trattava di vestiti larghi e comodi, sfarzosi e colorati, che indossavano gli impiegati degli uffici o gli uomini più importanti, la differenza era essenzialmente data dal valore del tessuto, dal taglio e dalla sartoria. Le donne indossavano ...
... vestiti e gonne, anche questi erano larghi, comodi e sfarzosi, ma per le donne c’erano diverse eccezioni. Non esisteva una moda, ma le più ricche avevano i loro sarti che soprattutto nella capitale mettevano molta fantasia al servizio delle loro committenti. Questa sartoria era un misto di look occidentale e coloniale che da un lato ricercava la comodità e dall’altra non rinunciava all’eleganza. Erano state abolite per gli uomini le cravatte e per le donne i foulard, mentre entrambi i sessi facevano largo uso dei cappelli. Gli schiavi generalmente indossavano i vestiti che meglio si confacevano al loro lavoro, ma generalmente ampie casacche di cotone, qualcuno vestiva in pelle e qualcuno indossava anche giacche e pantaloni. Non c’erano regole definite. Le schiave personali dei padroni ovvero le kalsna, vere e proprie schiave di piacere, che solo i padroni più benestanti potevano permettersi vestivano secondo i desideri dei loro padroni. Per i padroni era motivo d’orgoglio poter mantenere al meglio una o più kalsna.
Host sarebbe stato il quarto Grande Drav. Il Grande Drav veniva eletto dal Consiglio dei Capifamiglia degli originari centotrenta capi delle bande che avevano fondato il Dravor, solo pochi erano morti ed erano stati sostituiti dai figli. Il Consiglio dei Capifamiglia poteva decidere, ma solo a grande maggioranza e con serie motivazioni di includere un nuovo membro ed allo stesso modo poteva decidere di escluderne uno. Nei primi dieci anni di vita del Dravor non ...