La prima e unica (finora) volta di mia moglie - 3/7 - l'incontro con jacopo
Data: 29/04/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: jakibono, Fonte: Annunci69
... semplice e sexy. Reggiseno in pizzo, reggicalze, perizoma, autoreggenti, tutto rigorosamente nero. Lei volle comprare un sandalo nuovo. Tacco alto. Poi scomparve dalla mia vista fino alle 16,30, quando rientrò in casa e si chiuse in bagno. L’appuntamento era alle 20 in centro a Bologna, dove Jacopo aveva prenotato un tavolo in un localino per un aperitivo. Ricomparve alle 18,30. “Come sto amore? Ho paura. Tanta”, mi disse col volto sconsolato. Era veramente bella, come al solito elegante. Docciata. Profumata. Truccata leggermente.
Aveva scelto un abito bianco leggero, con i bordi neri. Leggermente scollato, maniche fino ai gomiti. Gonna con apertura a portafoglio davanti, arrivava fin sopra il ginocchio. Ai piedi il sandalo nero tacco 12. Così era anche più alta di me. Un giubbino leggero nero sopra. Alcune foto perché volevamo immortalare l’evento. Avevo i morsi allo stomaco e le dissi: “Tranquilla, amore, se vuoi possiamo disdire tutto in qualsiasi momento anche in macchina. E poi anche se ci andiamo, non è detto che si faccia qualcosa stasera. L’appuntamento è senza alcun impegno lo sa benissimo anche Jacopo”. Ma sapevo già che lei voleva farsi scopare, lo si vedeva.
In macchina verso Bologna Veronica continuava ad essere presa dall’ansia. Mi ripeteva di chiamare Jacopo per disdire e rimandare. Lo chiamai in vivavoce ma parlai solo io. Mi disse che ci stava aspettando. Chiese se poteva sentire Veronica. Lei fece cenno di no.
Capì l’agitazione e lui se ne uscì ...
... con una frase tranquillizzante: “Non vedo l’ora di incontrarvi. E’ solo un aperitivo conoscitivo. So che certamente terminerà così. Di a Veronica di stare tranquilla. Passeremo un’oretta insieme e poi eventualmente ci rivedremo”. Ci sapeva fare. Veronica aveva sentito tutto e mi strinse la mano. Lo salutai dicendogli, a dopo.
Concordammo che se le fosse piaciuto alla fine mi avrebbe chiesto di andarle a prendere una bottiglietta d’acqua. Di aspettare 10 minuti. Poi di tornare. Se lei mi avesse chiesto di versargliene un bicchiere sarei dovuto essere io a proporre di continuare la serata. Se invece avesse semplicemente preso la bottiglietta, avrei dovuto fare in modo che ci si salutasse, come anche nel caso non mi avesse detto nulla. Si tranquillizzò.
Parcheggiammo in Piazzale VIII Agosto. Conosco bene Bologna. E ci incamminammo a piedi verso il locale mano nella mano. Fino alla fine Veronica mi chiese di tornare indietro o di andare da qualche altra parte. Ma ormai eravamo in ballo e pensai che se lo avessimo fatto, poi lei sarebbe rimasta delusissima, dopo tutti i preparativi. La presi più forte e proseguimmo.
Arrivammo al locale. Jacopo ci aspettava all’entrata. Una stretta di mano, un bacio a Veronica, entriamo.
Era un ragazzo imponente. Un viso da uomo vissuto. Capelli corti. Moro, elegante anche lui. Pantalone di cotone morbido. Una camicia. La giacca sopra. Un bel sorriso coinvolgente. Mi colpì lo sguardo, quasi da rapace. Un bel tipo, devo ammettere.
Ci ...