1. Il fallo d'avorio


    Data: 29/04/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... bagnato e luccicante. Il corpo di Anna ne agevolava il movimento con languidi colpi di bacino.
    
    Velocemente, quasi di nascosto, mi slacciai la cinghia e abbassai la cerniera lampo. Il cazzo premeva contro le mutande e sporgeva dall’orlo superiore. La ragazzina poté finalmente menarlo in tutta libertà, sembrava non aspettasse altro, la sua mano lo scappellava ripetutamente e con insospettabile abilità, alternando movimenti lenti e profondi a raffiche più rapide. Ansimava per il ditalino che le stavo facendo ed era prossima all’orgasmo, come me. Infilavo il dito e poi lo sfilavo sgrillettandola.
    
    - Sì, continua così, toccami lì, sto per venire.
    
    - Anch’ io, non ti fermare.
    
    Puntò il cazzo verso l’erba, sentendolo pulsare con maggiore impeto, e continuò a menarlo fino all’ultima goccia di sborra. Quasi all’unisono, strinse e allargò ripetutamente le cosce, dimenandosi convulsamente e lanciando rantoli strozzati. Quando si fermò, mi portai le dita bagnate alle labbra e le leccai, assaggiandone il gusto di fica acerba e aspirandone il profumo.
    
    - Ti è piaciuto? – mi chiese Anna quando smettemmo di ansimare.
    
    - Sei brava, non credevo.
    
    - Sei il quarto cazzo cui faccio una sega, anche tu sei bravo.
    
    Esibiva con vanto una certa esperienza, come è tipico di certe ragazzine. Io non dissi che era la prima volta. Le diedi un bacio e ricominciai a palparle le tette.
    
    - Solo seghe? Non hai mai fatto un pompino? – dissi meravigliandomi della mia improvvisa ...
    ... spudoratezza.
    
    Il cazzo tornò improvvisamente in tiro.
    
    - Con l’ultimo ci ho provato, ma aveva un odore disgustoso.
    
    - Tu invece hai un sapore dolcissimo, ti piacerebbe fartela leccare?
    
    Anna mi guardò indecisa, io riportai una mano fra le sue gambe.
    
    - Sei ancora bella bagnata, potrei berti tutta.
    
    Bastò spingerla un pochino, lei si lasciò cadere sul prato con la gonna sollevata e le cosce pronte ad essere spalancate. Le sfilai le mutandine e senza lasciarle il tempo di pensare mi gettai sul suo cespuglio di peli. La sua fessura era leggermente aperta e ne usciva un liquido incolore. Le infilai la lingua fra le grandi labbra e andai a cercare il clitoride. La ragazzina lanciò un gemito e si rilassò completamente.
    
    La gustavo con avidità alternando colpi di punta a lunghe leccate lungo tutto il solco, che si apriva come un frutto succoso. Non durò molto, il corpo di Anna prese a sussultare, sentii la sua mano premermi la nuca e un fiotto di liquido invadermi la bocca.
    
    Altre due o tre slinguate e con un balzo portai il cazzo duro fra le sue cosce, pronto a penetrarla. Inaspettatamente le strinse e mi scostò.
    
    - No, questo no, sono ancora vergine!
    
    - Davvero?
    
    - Sì, e voglio restarlo!
    
    - Lasciamelo almeno strusciare un po’, guarda come mi tira.
    
    - Va bene, ma stai attento – me lo prese in mano e lo guidò fra le sue cosce ancora chiuse – struscialo pure, anch’io ne ho voglia, ma mi raccomando.
    
    Il cazzo scivolava lungo tutto il solco, bagnato dai suoi umori. Potevo ...