Il fallo d'avorio
Data: 29/04/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... qualsiasi sollecitazione sessuale, che cercavo sempre e ovunque con avidità.
Il gancio del reggiseno delle compagne di scuola, un ciuffo di peli sotto le ascelle, le fiche disegnate sui muri, perfino la silhouette di una donna nuda che pubblicizzava un prodotto sulla Settimana Enigmistica, per non parlare del catalogo Postal Market, sezione indumenti intimi. E il mio olfatto, alla ricerca continua di odori femminili come un profumo misto al sudore o l’odore che usciva dai bagni femminili della scuola, quando ne individuava uno passava direttamente l’informazione al basso ventre, facendomi indurire il cazzo.
Poi più tardi, verso i 14 anni, ci furono le prime festine, i primi baci, qualche palpata di seni, qualche strusciamento di cazzo ballando al buio. Alcune ragazzine si ritraevano, altre spingevano col ventre per sentirlo meglio.
Anna fu la prima ad accettare di sdraiarsi su un prato, una sera, un prato nascosto da un filare di alberi. Mentre la baciavo, le sollevai la maglietta e riuscii a slacciarle il reggiseno. Aveva le tette piccole e bianche e ansimava mentre gliele titillavo. Scesi con le labbra e presi in bocca quel bendidio, salendole sopra per farle sentire il mio desiderio. Le prime tette della mia vita! Le succhiavo avidamente, la lingua leccava in piccoli cerchi intorno alle areole per poi diventare più imperiosa e inghiottire i capezzoli rosa, diventati turgidi e duri.
Anna mi lasciò fare anche quando le mie mani salirono su per le cosce fino ...
... alle mutandine di cotone. Erano bagnate come se ci avesse urinato dentro, spingevo con le dita, il tessuto le entrava nella fica e sentivo finalmente la morbidezza del suo sesso. Riuscivo a distinguere, in mezzo al batuffolo di peli, le grandi labbra e il clitoride e il suo corpo che si apriva.
Anna non parlava, mi baciava con passione e mugolava dimenandosi sotto di me. Mi scostai leggermente di fianco, le presi una mano e gliela appoggiai sui miei calzoni. Ebbe un attimo di imbarazzo, tastò con le dita la forma del cazzo, lo strinse un poco come per valutarne le dimensioni, ma lì si fermò e pensai che non sapesse cosa fare.
Non dissi niente, appoggiai una mano alla sua e la mossi lentamente lungo l’asta, continuando nel frattempo a farle un ditalino con l’altra mano. Anna si lasciava guidare docilmente, premeva sempre di più e dopo un po’ continuò da sola, lasciandomi libero di riportare la mano sulle tette.
Per un attimo mi tornò in mente la ragazza della rivista e quella striscia di fica in mezzo ai peli, che non avevo mai visto dal vivo. Scostai l’orlo delle mutandine e immersi un dito in quel pozzo di piacere. Scivolava con facilità, esplorandone i bordi e l’interno sconosciuto, cercando di capirne la conformazione.
Anna nel frattempo si era fatta più audace e più vogliosa, aveva infilato la mano dentro i calzoni e mi accarezzava il cazzo, prendendolo finalmente in tutta la sua circonferenza. Il mio indice affondava con delicatezza dentro di lei, lo immaginavo ...