Il fallo d'avorio
Data: 29/04/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
1.
A 12 -13 anni una donna nuda l’avevo vista solo in fotografia. Luigi, un mio compagno poco più grande di me, era riuscito a procurarsi la copia di una rivista che i giornalai all’epoca vendevano sottobanco. Un giorno me la mostrò, l’aveva nascosta in un capanno per gli attrezzi in fondo all’orto. La sfogliavamo piano soffermandoci su ogni dettaglio, tutte avevano seni enormi e folti cespugli di peli fra le gambe che impedivano di vedere bene cosa ci fosse in mezzo. Solo in una foto s’intravvedeva il sesso di una ragazza corvina, mezzo nascosto dalla sua mano. Vicino al dito indice, una striscia di pelle di colore diverso.
- Lo vedi cosa sta facendo la troia?
- Cosa?
- Si masturba.
- In che senso?
- Si fa un ditalino… non dirmi che non lo sai.
Mentre parlava, Luigi si accarezzava la patta dei calzoni
- Lo fanno anche loro, si passano le dita sulla fica, poi se le infilano dentro e si bagnano, si bagnano fino a godere, non sborrano come i maschi, ma quasi. Tu sborri già?
No, non sborravo ancora, spesso mi svegliavo la mattina con i cazzo dritto e un po’ umido in punta e, quando me lo menavo, sentivo dopo un po’ un intenso piacere, ma non usciva proprio niente.
Le domande di Luigi, quel suo toccarsi seguendo il profilo del gonfiore che ora era più definito e non lasciava dubbi al riguardo, le dita della ragazza, quel misto di eccitazione, senso del proibito e paura di essere scoperti, mi confondevano.
- Un po’, ma non so, quanto dovrebbe ...
... uscirne?
Luigi sfoderò il suo miglior sorriso, con aria di superiorità mi disse:
-Vuoi vedere?
E, senza aspettare risposta, lo tirò fuori e cominciò a menarselo. Io ero affascinato dalla sua dimensione, dalla cappella che entrava e usciva dal prepuzio, dalla mano che lo percorreva su e giù con grande sicurezza …
- Senti che duro!
La mia curiosità ebbe il sopravvento e glielo toccai, dapprima timidamente poi afferrandolo per intero. Sentivo le vene pulsare nel palmo della mano e ne percorsi la lunghezza un paio di volte.
- Ehi, mica vorrai farmi una sega – rise Luigi – dai, tira fuori anche il tuo e facciamolo insieme.
Seguirono alcuni minuti di silenzio. Eravamo lì in penombra, con gli occhi fissi sulla rivista e ce lo menavamo furiosamente. Ogni tanto guardavo anche il cazzo di Luigi che sembrava scoppiare ed era diventato ancora più duro e lungo.
Il mio amico aumentò il ritmo e la forza della presa, inarcò la schiena e venne per primo, con un rantolo e abbondanti fiotti di seme. Io poco dopo, emettendo solo alcune goccioline, ma godendo come mai mi era successo prima.
- Non ti preoccupare – mi disse Luigi mentre si puliva alla meglio- questione di qualche mese e vedrai che ce l’avrai così anche tu.
Con Luigi non successe più niente, ma da quel pomeriggio non passò giorno senza che mi masturbassi almeno un paio di volte, un po’ per controllare quanto liquido usciva e un po’ perché mi piaceva sempre di più. I miei sensi erano diventati sensibili a ...