1. Danilo e federico - parte i: la sciarpa (5)


    Data: 29/04/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... non si poteva leggere nessun tono di scherno o sdegno.
    
    «Posso offrirti qualcosa da bere?».
    
    «Del whisky».
    
    «Non sono ancora arrivato a quel livello» replicai arrossendo.
    
    «D’accordo, allora dell’acqua andrà benissimo» fece lui, scrollando le spalle e prendendo posto sul divano.
    
    Andai al lavello in cucina e riempii un bicchiere, poi tornai all’ingresso e glielo porsi. Danilo bevve un sorso d’acqua, poggiò il bicchiere sul tavolino e controllò l’orario sull’orologio da polso.
    
    «Allora» mi azzardai a dire, «come è andata con Vanessa domenica?».
    
    «Come?». Dalla sua risposta, sembrava non avesse prestato molta attenzione alla domanda. «Ah, sì. Tutto bene. Lì ci starebbe bene uno specchio» osservò, indicando una porzione di muro spoglia accanto alla porta.
    
    «Mmh, hai ragione» dissi io, portandomi la mano sul mento, ma senza far troppo caso alla sua osservazione. La mia mente aveva già preso una direzione ben precisa.
    
    «Posso chiederti una cosa?».
    
    «Ricominciamo con le domande» fece lui, sospirando e allargando leggermente le gambe sul divano. Indossava dei jeans e un maglioncino di cotone che metteva in evidenza i suoi pettorali. «Dimmi pure».
    
    «Ma tu vai sempre in giro nudo per casa?». Mi sorpresi della mia sfacciataggine, ma la mia domanda inaspettata colse alla sprovvista Danilo, che batté le palpebre e, accennando il suo solito ghigno, mi rispose: «Quando posso, sì. Non amo molto essere costretto nei vestiti e la notte dormo sempre nudo».
    
    «Avevo ...
    ... immaginato… Avresti potuto evitare di mandarmi la foto della sciarpa col tuo cazzo in bella mostra».
    
    «Davvero? Non ci ho fatto caso» disse, piegando l’angolo della bocca. Con la coda dell’occhio, notai che il bozzo sui suoi jeans si era fatto molto più evidente rispetto a prima.
    
    «Ok, dimmi la verità» fece lui all’improvviso. Io sollevai di scatto lo sguardo nella sua direzione. «Speri di combinare qualcosa con me oggi, non è forse così?».
    
    Arrossii violentemente. «Ma per chi mi hai preso, per un assatanato di cazzo? E poi non è detto che io abbia voglia di te» risposi, cercando di mantenere il tono della voce calmo.
    
    «Se lo dici tu» concluse beffardo, sporgendosi per riprendere il bicchiere d’acqua. Ma il suo movimento fu troppo repentino e il liquido si versò dal tavolino ai suoi piedi.
    
    Mi alzai rapidamente: «Me ne occupo io». Corsi in cucina a prendere uno straccio e mi precipitai ad assorbire l’acqua dal pavimento. I miei movimenti non erano resi agevoli dalla sua presenza in quel punto preciso, e per di più non accennava a spostarsi. Così gli dissi: «Scusa, potresti farti un po’ più in là?».
    
    «In realtà, credo di essere esattamente nel punto preciso. E anche tu».
    
    Sollevai la testa, che mi resi conto si trovasse esattamente tra le sue gambe. Il suo volto era un misto tra l’ironico e il divertito, mentre mi scrutava in quella assurda posizione. Poi, in un tempo che sembrò durare in eterno, cominciò a sbottonare la patta dei pantaloni, finché il cazzo non spuntò ...
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