1. Avventure di una schiava


    Data: 26/04/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tom, Fonte: RaccontiMilu

    ... autonomo. La risposta non si fece attendere a lungo. A distanza di due giorni dall’invio della mia mail, ricevetti una lunga e articolata missiva dalla webmistress del sito; Soraya mi spiegò che i film venivano realizzati a Rio, e che se davvero ero interessata a ricoprire il ruolo di schiava nella produzione della FetishBraz, avrei dovuto presentarmi al suo studio e firmare un contratto di collaborazione. Inutile dire che accettai la sua proposta prim’ancora di terminare la lettura della mail. Partii da Pisa in un assolato pomeriggio di luglio. Con me avevo solamente un bagaglio ridotto all’osso e pochi spiccioli. Il mio portoghese, inoltre, non era brillante. Conoscevo assai meglio lo spagnolo, che era una delle quattro lingue che avevo studiato durante gli anni del liceo. Tuttavia, al punto in cui ero arrivata, non me la sarei mai sentita di tornare indietro. Oltretutto, a cosa mi sarebbe servita una perfetta dizione della lingua ufficiale del Brasile, se il mio lavoro sarebbe consistito semplicemente nell’adorare culetti e nel lucidare stivali sporchi? L’unico problema a cui non avevo ancora trovato una soluzione era il pernottamento. Non conoscevo nessuno, a Rio, e anche la signora Soraya non era che una firma in fondo a una mail. Avrei dovuto pernottare in un albergo, o forse in una pensione, ma i soldi scarseggiavano, e non avevo idea di quanto a lungo avrei potuto permettermi un tetto sopra la testa. Nella risposta che mi era giunta dal Brasile si affermava che i ...
    ... miei servigi da schiava sarebbero stati adeguatamente remunerati, ma non si faceva alcuna menzione sul quando sarebbe giunta questa remunerazione; di certo, trattandosi di una produzione simil-pornografica, non mi potevo certo attendere il rigore e la serietà di una grande compagnia cinematografica. Una parte della mia mente cercò di mettermi in guardia. Di prendere tempo. Non la ascoltai. L’essermi allontanata da un ambiente familiare che iniziavo a sentire sempre più come una gabbia, e la consapevolezza di essere ormai prossima alla realizzazione di un sogno, manovravano il mio corpo come i fili di un burattinaio. Sarei andata avanti, quali che fossero state le conseguenze delle mie scelte.
    
    Lo studio della signora Soraya era situato in una vecchia palazzina alla periferia della città. L’edificio versava in condizioni a dir poco fatiscenti; i muri erano sbrecciati, l’intonaco era franato sul prato incolto circostante e il vialetto d’ingresso era disseminato di crepe e rialzi. Nei pressi del cancelletto, che era di un rugginoso quasi inquietante, due uomini sulla trentina sembravano attendere chissà cosa. Uno stava fumando una sigaretta, mentre l’altro seguiva con apprensione i movimenti delle auto e dei ciclisti che transitavano lungo la strada. Arrivai all’ingresso della palazzina e individuai la targhetta della FetishBraz sulla pulsantiera del citofono. Era una rettangolino di carta dorata slabbrato agli angoli. Sembrava che qualcuno lo avesse appiccicato lì con lo sputo. ...
«1234...8»