1. La capa dei miei sogni ii


    Data: 24/04/2024, Categorie: Tradimenti Autore: rispettoso8, Fonte: Annunci69

    ... lentamente dentro di lei. Joanna gemette silenziosamente.
    
    Lei sapeva come goderselo. Scivolai fuori da lei. Appoggiato su un gomito, liberai le sue splendide tette dal reggiseno con la mia mano libera e cominciai a massaggiarle e succhiare una per una. Facevo i turni perché non fossero gelose. I capezzoli rosa scuro si gonfiarono fino alla durezza di noccioli di ciliegia sotto le vibrazioni della mia lingua. Tette splendide. Né morbide né dure, con belle areole sporgenti che imploravano di essere succhiate.
    
    Joanna mormorò: “Ti voglio da dietro...”.
    
    E questo non si può rifiutare. Mi alzai e Joanna si mise subito a pecorina. Mi mostrò il suo bellissimo culo sodo nelle giarrettiere. Che spettacolo! Lo infilai dentro e Joanna urlò. Afferrai bene i suoi fianchi e cominciai a scoparla. Mi muovevo dentro di lei facilmente come un pistone ben oliato.
    
    Lei cominciò a strofinarsi il clitoride e, poco dopo, cominciò a respirare affannata. Inarcò la schiena. Le mie palle cominciarono a formicolare. Ora non posso sborrare. Non ancora. Prima farò venire te, bellissima cagna. Subito dopo che lo pensai, Joanna si appoggiò allo schienale del divano e urlò. Sentii le contrazioni ritmiche della sua figa e strinsi i denti. Una volta finito l’ultimo accordo del suo orgasmo, Joanna si staccò da me e si girò. Si sedette e me lo prese in bocca.
    
    Afferrò le mie palle e le tirò leggermente. Con la ...
    ... lingua accarezzava il frenulo, succhiava e con la mano libera mi faceva una sega, così che le mie gambe cominciarono a tremare. Questo avevo immaginato, questo avevo sognato.
    
    Presi la sua testa tra le mani e iniziai a dettare il ritmo. Aveva una bella boccuccia. Le mie palle cominciarono a ritrarsi verso il mio corpo. Volevo spingere gentilmente via Joanna per farle sapere che stavo per venire. Non me lo permise. Lasciò cadere le palle, mi afferrò per il culo e alzò gli occhi. Lo stava aspettando...
    
    Piegai la testa all’indietro. L’orgasmo giunse come un’esplosione. Emisi un gemito e iniziai a sborrare. Continuava a succhiare inghiottendo una dose dopo l’altra. Succhiò le ultime gocce dal glande e lo baciò: “Non c’è niente di meglio di una colazione calda”, rise e scosse la chioma: “ti va di prendere un caffè?”. Restai a bocca aperta.
    
    “Preferisco qualcosa di freddo, grazie”, risposi.
    
    “Va bene”. Si alzò, infilò di nuovo la sua splendida quarta nel reggiseno, tirò la gonna giù fino alle ginocchia e si passò leggermente le mani sui fianchi. “Tutto bene?”.
    
    “Bene? Eccellente!”.
    
    “Stai parlando del mio aspetto o della nostra riunione mattutina”.
    
    “Di entrambi”, sorrisi, “è così che dovrebbe iniziare ogni giornata”.
    
    “Ogni giorno non lo so, ma sicuramente è il modo in cui festeggerei il completamento di qualsiasi grande progetto come questo. Quando finiamo il prossimo?”. 
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