La capa dei miei sogni ii
Data: 24/04/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: rispettoso8, Fonte: Annunci69
“Entri!”.
Quel tono riservato mi sorprese. Come se la conversazione telefonica di ieri sera non fosse nemmeno avvenuta. Probabilmente si era resa conto di aver flirtato troppo e voleva pareggiare i conti. Va bene. Vedremo. Aprii la porta e salutai. Era seduta dietro la sua scrivania in una blusa stretta di colore bianco con i primi bottoni casualmente slacciati, dai quali sporgeva un solco perfetto.
“Buongiorno, Max, si accomodi”, disse senza alzare lo sguardo dal suo portatile. Mi sedetti sulla sedia al lato opposto della sua scrivania.
“Ho rivisto il suo report di ieri”. Finalmente alzò gli occhi e mi guardò.
“Forse non dovrei dirlo, ma è da molto che non vedo un lavoro elaborato così precisamente. Lei non è niente male”.
“Niente male” significa mediocre. Ma io sono tutt’altro che mediocre.
“Grazie, sono contento che sia soddisfatta, signora Direttrice”, sorrisi al titolo che non usavamo in azienda e feci subito una faccia neutrale perché non confondesse la buona educazione con il servilismo.
Le sue pupille si restrinsero subito: “Ma ho trovato qualche discrepanza rispetto al piano originale. Soprattutto, un superamento del limite nell’area di assegnazione del tempo. Certo, niente di grave, ma mi piacerebbe comunque sapere perché ci ha messo così tanto a lavorare sull’ultimo progetto che Le è stato affidato. Era un progetto standard che, secondo le mie informazioni, aveva già realizzato dozzine di volte. Si sente stanco? Ha bisogno di ...
... riposarsi?”.
Ecco qui. Come le spiego che in sua presenza devo concentrarmi al massimo per non immaginare le sue bellissime tette che ballano davanti ai miei occhi e l'idea di quello che si potrebbe fare con loro e la loro proprietaria invece di pensare a diverse versioni dello spot pubblicitario?
Decisi di rischiare: “Non mi sento affatto stanco, Joanna. Ultimamente ho avuto anche troppa energia. È solo che, purtroppo, mi lascio travolgere facilmente dalla fantasia”.
Sembrava veramente incuriosita: “Dalla fantasia? In che senso?”.
Fissai lo sguardo lontano dietro la sua spalla sinistra. “Nel senso che invece di vedere la poppa arrotondata di una nave davanti a me, eleganti curve femminili sotto una gonna stretta emergono nella mia immaginazione. Invece di vedere la prua che sporge in avanti, vedo le punte dei capezzoli di una donna”.
Guardai direttamente nei suoi occhi: “E invece di sentire l'odore dei pannelli di legno e il profumo del mare nella mia mente, sento profumo di Chanel”.
Inclinò leggermente la testa di lato: “La sto distraendo al lavoro?”.
“Abbastanza. Ma allo stesso tempo, mi ispira”.
“Sono davvero contenta”, sorrise dolcemente, “perché non mi parla dell’idea che aveva menzionato ieri?”. Si alzò dalla sua sedia, fece il giro della scrivania e si fermò proprio accanto alla mia sedia. Mi girai un po’ verso di lei e così il suo abbondante seno si ritrovò improvvisamente a pochi centimetri dal mio viso.
Feci un respiro e guardai nei suoi occhi verdi da ...