Io e Giovanni, parte quarta
Data: 20/04/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... calmato un po’. In realtà, appena imboccato la strada principale, accarezzandomi la patta, mi chiese di procedere al solito pompino al guidatore.
Acconsentii e come oramai era nostra abitudine mi riempì la bocca di sborra che ingoiai diligentemente rimettendogli il cazzone al momento domato, dentro la patta. Sembrava più calmo, mi chiese il cambio alla guida e appena ripartiti mi restituì il favore, rosso in viso sembrava essersi veramente tranquillizzato, il viaggio durò una buona ora e mezza e quindi avrebbe avuto il tempo di sbollire la sua ipersensibilità. Una volta arrivati, parcheggiai e gli dissi di sentirsi libero di dire e fare quello che voleva. Lidia sapeva di noi ed era una donna aperta ad ogni tipo di esperienza. Era tornato ad essere nuovamente nervoso, lo vedevo da come si muoveva a scatti, ma quando Lidia apparve nell’androne del palazzo, venendoci incontro dopo avermi baciato sulla guancia lo abbracciò dicendo: e tu sei il famoso Giovanni!
Lui quasi indagando ribattè con un: addirittura famoso! E lei: eh si mio caro, il tuo amico quando siamo insieme parla spessissimo di te. Poi salendo nell’ascensore: pensa che ogni volta che scopiamo da qualche mese a queste parti, mi dice: chissà come farebbe Giovanni questa posizione o come ti prenderebbe, ecc. Quando le porte dell’ascensore si chiusero, Lidia lo avvolse in un abbraccio e infilandogli la lingua in bocca iniziò ad esplorarlo infilando subito una mano dentro la cintura dei pantaloni, facendo ...
... uscire le punta del cazzone. Limonarono subito con foga e non smisero nemmeno quando la cabina arrivò all’ultimo piano attico, dove abitava la donna.
Lidia mi lanciò il mazzo delle chiavi togliendole dalla tasca e stava letteralmente procedendo placcando e trascinando a tratti il mio amico. Entrati in casa, iniziò a spogliarlo lentamente e lui si lasciava fare partecipando con foga a quei baci che sapevano più da belva affamata di sesso che di un comune amplesso. Giovanni ora era nudo e Lidia schiaffeggiava il suo cazzone senza pietà dandogli qualche colpo di sega ma continuavano con uno strano bacio e lui non prendeva alcuna iniziativa. Non sapevo che gioco facesse Lidia perciò decisi di spogliarmi velocemente ed entrare a gamba tesa tra i due.
Con una rapida mossa liberai Lidia dalla gonna, come immaginavo, sotto non aveva nulla. Accarezzai la figona dell’amica (aveva due grandi labbra molto pronunciate). Senti che pagnotta già grondante dissi ad alta voce. Vuoi che la prenda io o ti muovi a consumarla tu, ammonii il mio amico. Giovanni allungò la mano e quando si impadronì della pagnotta, si staccò dal bacio per inginocchiarsi in adorazione del pane celeste che mai aveva potuto avere. Lidia aprì le gambe e in quella posizione lo lasciò in adorazione per qualche secondo, poi lo prese per mano verso il grande divano in pelle nera. Avevamo entrambi un’erezione marmorea e Lidia perdeva gocce dalla pagnottona brunastra perfettamente depilata.
La vuoi leccare lo invitò ...