Io e Giovanni, parte quarta
Data: 20/04/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
Io e Giovanni, parte quarta
Sembrava dovessimo continuare all’infinito in quell’incessante rincorrersi degli eventi. Io ero sempre più coinvolto nel rapporto con quell’ingombrante amico che si era intrufolato nella mia vita. Lui era divenuto un parassita del mio comportamento per cercare di assomigliarmi anche se resa dei conti, di fronte alle ragazze e nei rapporti sociali in generale, non riusciva a superarsi fermandosi sempre dietro la riga dei buoni propositi. Ma io mi vedevo oramai partito per la tangente. Ero arrivato a proporgli di farci reciproci pompini durante gli spostamenti in auto. Fare sesso con lui era diventata una dipendenza. Scopavo con un paio di amiche oramai da quasi cinque anni ma con loro gli appuntamenti diventavano per forza di cose sempre più radi perché durante gli spostamenti Giovanni mi faceva eiaculare almeno un paio di volte, ed io a lui.
A questo poi andava aggiunta la nostra sessione di sano sesso consumato a letto la sera a casa mia, dove oramai si fermava a dormire fino a tarda notte per poi alzarsi e tornare a casa sua. La cosa andava avanti senza che mi potessi rendere conto della deriva dove mi stavo arenando. Sua cugina era contentissima del nostro rapporto, mi confermava la crescita sociale del ragazzo che sembrava trasformato, e sorrideva quando lo vedeva indossare giacche o maglioni simili o addirittura uguali ai miei. Arrivai a proporlo a Lidia, una delle mie amiche. Ci mise due minuti a scoprirmi e sbattendomi in faccia la ...
... sua diagnosi mi disse: so che sei molto aperto di vedute, ma stavolta ti sei innamorato di un uomo!
Non ebbi il tempo di replicare, la sua diagnosi era vera! Non pensavo fosse così evidente, ma per coerenza con la mia fida scopamica, ammisi la mia debolezza. Si limitò a raccomandarmi di non perdere la testa e acconsentì a fare una bella sessione di sesso a tre il pomeriggio successivo. Quando lo dissi a Giovanni rispose con affermazioni di incredulità; pensava lo stessi prendendo in giro. Quella sera facemmo sesso con rinnovata partecipazione, mi sembrava quasi passionale, ma forse ero io che lo volevo vedere così. Di fatto non perdeva occasione per chiedere conferma che l’indomani “sarebbe andato in figa”! Questa la sua colorita affermazione mentre con il mio uccello ben piantato nel suo morbido prezioso culetto, roteando e pompandolo, si consolava che avrebbe finalmente provato cosa significasse il sesso con una donna.
Con una delle mie donne poi; questo era il punto. Fu bello come sempre, anche quella sera, volle trattenere tutto lo sperma dentro di se e come sempre erano due le razioni di sborra, perché dopo una decina di minuti al massimo, per la troppa eccitazione, mi svuotavo nel caldo morbido corpo dell’amico. All’epoca riuscivo ad eiaculare fino a cinque volte nelle ventiquattro ore. Il giorno dopo come da copione Giovanni non stava nella pelle, era agitatissimo e quando partimmo da casa mia per andare da Lidia, volle guidare lui la mia macchina, così si sarebbe ...