Ancora con paola
Data: 19/04/2024,
Categorie:
Trans
Autore: Curiosone72, Fonte: Annunci69
Quella notte sono tornato a casa come in trance: avevo il suo cazzo, il suo odore, ancora vivi davanti ai miei occhi, non riuscivo a togliermeli in nessun modo. Saranno state le quattro e mi trovavo così, a letto con l’erezione e la mano che mi toccava; pensavo a Paola e a me che la spompinavo, mi sono succhiato per bene il medio della mano destra e l’ho portato al buco, ci ho giocato attorno per un po’ e poi pian piano l’ho infilato dentro. Era dall’ adolescenza che non lo facevo più, a quei tempi mi chiudevo in bagno ore e giocavo col dito oppure con lo spazzolino . Mi eccitava da morire, ma puntualmente dopo la sborrata mi trovavo con una sensazione di pudore/vergogna che mi lasciava sempre un misto di emozioni contrastanti.
Ma questa volta no: un pochino di vergogna c’era sempre, ma di nuovo avevo che stavo lì, con gli occhi chiusi, un dito nel culo e la mano sinistra a segare, a ripensarmi poco prima, eccitato come mai. Pensavo solo a quando l’avrei rivista e non vedevo l’ora arrivasse ancora sabato.
Tanto fa che mercoledì, finito di lavorare (facevo il cameriere in ristorante), ero ancora in macchina sul terraglio sperando lei ci fosse anche quella sera. C’era. La vedo, il cuore comincia a pompare a mille, vado avanti, mi giro, arrivo fino alla macchina e mi ci accosto col finestrino aperto.
Per la verità un po’ di paura l’avevo: io sono stato quattro giorni a pensare a lei e soprattutto al suo membro, questa magari nemmeno si ricorda di me, sarò stato chissà ...
... che numero quella notte. Allora la saluto senza troppa enfasi, ma lei appena mi vede mi sorride: “Ciao, allora sei tornato, lo vedi che ti è piaciuto ?”
A quel punto cade ogni maschera e le confesso che mi sono ammazzato di seghe pensando a noi due in macchina, lei fa una risata di cuore e mi dice di salire, Come l’altra volta le gambe vanno da sole e mi ritrovo sul sedile del passeggero, la bacio e con la mano vado in cerca del premio, lo prendo e mi fiondo a leccarlo. “Quanto ti piace il cazzo, eh? Sei la mia troia, succhialo fino in fondo”. Ci provo ma non è facile, mi dice: “Apri di più la bocca tesoro”, lo faccio più che posso e sento che vado ancora più a fondo, ci prendo gusto, così vado avanti guadagnando un po’ di strada ogni volta. Sono inebriato, continuerei questo bocchino fino alla mattina, glielo avevo fatto diventare durissimo, e sentirla ansimare mi eccita e soddisfa.
Ma non è questa la serata che voglio raccontare.
Credo fosse la quarta volta che ci trovavamo, era sabato verso le due di notte ed io questa volta stavo andando a casa sul serio, causa penuria di soldi in tasca. Ma la voglia è troppa. Prendo la camionabile e in venti minuti arrivo. “Ma sì, facciamo solo un giro, così per non andare a letto subito”, mi dico, ma in cuor mio non so cosa stia sperando; anzi lo so bene, ma so anche che senza dindini…
Arrivo , faccio il cavalcavia, e da sopra vedo il passat al solito posto. Questa volta il cuore non andava a mille, ero stranamente sereno, ...