Trattenimento non previsto
Data: 19/04/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... mio appartamento, dopodiché cenai in compagnia d’un compact disc di musica con delle merendine, in quanto alle venti e trenta avevo già sparecchiato e persino lavato le stoviglie. Riempii la caffettiera con il caffè collocandola sul fornello nell’attesa che Stefania e Rodolfo, Rudi per gli amici sopraggiungessero. Preparai il tavolo del soggiorno con numerose bottiglie di superalcolici, fra le quali la Sambuca tanto apprezzata da Stefania e poco dopo le ventuno il citofono rintoccò:
‘Ciao Stefania, sali, quarto piano, la scala di sinistra’ – salutandola.
Finalmente arrivarono: era parecchio tempo che non vedevo Rudi, sempre in giro per l’Italia nel creare e nell’esporre le proprie opere d’arte. Dopo aver fatto accomodare gli ospiti secondo quanto prescritto dal galateo, offrii loro un buon caffè corretto con la Sambuca; Stefania accettò la mia proposta, mentre il marito preferì degustare la Sambuca a parte. Stefania era vestita in modo sgargiante e vistoso con un abito da sera color rosso fuoco, in altre parole un modello nello stile di Jessica Rabbit, provvisto di un vertiginoso spacco che metteva in risalto la sua intera gamba destra, dall’attaccatura della coscia sino in fondo alla caviglia, davvero un vero spettacolo. Il mio sguardo si posò immancabilmente dapprima sull’ampia e provocante scollatura, in seguito sulla coscia priva di vestito, notando con stupore che Stefania indossava sapientemente delle velatissime calze autoreggenti del colore della ...
... sua stessa carnagione. Calzava delle scarpe con i tacchi a spillo della stessa identica tonalità dell’abito, però la particolarità di quelle calzature era la gradazione delle suole: anch’esse erano di color rosso fuoco, dal momento che non avevo mai visto nulla del genere. Se Stefania non fosse stata accompagnata dal marito io le sarei di certo saltato immediatamente addosso, perché ero eccitato ed elettrizzato come non mai, ma al tempo stesso incapace e inerme in quel preciso ambiente come un cappone.
Versai all’interno del bicchiere di Stefania una bella dose di Sambuca poiché era stata lei a chiedermelo, dato che quella ragazza mi stava letteralmente facendo farneticare non soltanto per l’abbigliamento che indossava, ma anche per la sensualità che l’intero suo corpo emanava: in verità era in special modo la sua originale ‘erre moscia’ a eccitarmi, l’unica vera responsabile favoreggiatrice dell’erezione del mio sventurato cazzo. Cercai di conversare un po’ con Rudi domandandogli come stesse andando il mercato dell’arte, facendo finta d’essere interessato alle sue numerose opere:
‘Lo sai come creo i miei capolavori?’ – mi chiese all’improvviso, notando la mia preferenza per l’argomento.
‘No, a dire il vero non saprei’ – risposi io con grande incertezza.
‘La tela è l’oggetto sulla quale depongo la mia essenza, il mio ‘Io’ più profondo, capisci?’ – mi disse, intanto che era impegnato a sorseggiare un amaro.
‘Veramente no, onestamente non ti seguo’ – risposi ...