1. La mia vita da schiavo - cap 2- la firma del contratto


    Data: 18/04/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: gayms79, Fonte: Annunci69

    ... impegnato io sai? Non sei mica l'unico che mi scrive, poi. Mi sarà sfuggito. E ora che ti vedo ti rispondo a voce. Sono contento che hai deciso di accettare. Presto avrò pronto un contratto ad hoc per il tuo lavoro e ti chiamerò per venire a firmarlo.
    
    Dato che sei qui, ho una gran voglia di farmelo succhiare, spogliati e infilati sotto la scrivania, così mentre mangio mi fai un bel pompino."
    
    "Ma veramente io dovrei tornare a casa, sono tutto sudato e non ho ancora mangiato"
    
    "ti dovrai accontentare della mia salsicciona per il pranzo di oggi. Non ammetto repliche. Vieni qui e esegui gli ordini." il tono di voce perentorio di Alessandro non ammetteva repliche e poi anche io avevo voglia di rigiocare con il suo cazzone. E farlo in ufficio lo rendeva tutto molto eccitante. Avvisai a casa che mi fermavo fuori e come da ordini mi spogliai completamente. "Che fai scemo. I vestiti non li lasciare sul pavimento li. Arrivasse qualcuno come li giustificherei? Portali sotto la scrivania con te." E io, stupito risposi "come? Potrebbe entrare qualcuno?"
    
    "certo che sì, anzi sto aspettando un cliente, dovrebbe arrivare tra un'ora ma non si sa mai che arriva prima. Tu fai finta che non esisti. Tutto quello che succede. Devi rimanere in silenzio e non farti scoprire per nessun motivo. Posto sotto ce n'è. Poi devi solo succhiare. Se dovessi comunicare con te, lascerò cadere dei biglietti e tu dovrai eseguire. E ora zitto e inizia a gustare la cappella."
    
    Ero in una situazione ...
    ... dalla quale non sapevo come uscire. L'unica cosa che potevo fare era stare al gioco del mio aguzzino e sperare di appagarlo prima dell'arrivo del cliente. Così, nudo come mamma mi aveva fatto, mi inginocchiai come una zoccola di lungo corso sotto la scrivania e iniziai il mio lavoretto di bocca cercando di andare più veloce possibile per farlo venire al più presto. "Calma, calma piccoletto, non avere fretta di arrivare al dunque. Voglio godermi il pranzo in tutta tranquillità. E anche il pompino per il tempo che ritengo opportuno". E mi arrivò un calcetto dritto sulla pancia. Tentai di staccarmi per lamentarmi ma non mi fu possibile. "Ti ho detto, caro Federico, che devi stare sotto la scrivania in silenzio e non replicare qualsiasi cosa succeda. Questo era solo un piccolo avvertimento. La prossima volta sarò più vigoroso." e si rimise a mangiare il suo pasto. Qualche lacrima mi scese sul volto, ma ero solo con me stesso e non potevo fare altro che continuare a lavorare di bocca. Passarono diversi minuti. Alessandro dimostrava di avere una ottima resistenza. Suonò il telefono. "Pronto? Si. Si, certo nessun disturbo. Ma certamente, nessun problema. Salga su, l'aspetto.
    
    Se ti Federico, come ti avevo accennato, il mio cliente è già arrivato. Quindi vedi di stare lì, buono e zitto. Non fare nessun rumore qualsiasi cosa succeda. Anzi, per la privacy del mio cliente mettiti questa. NON METTEREMI IN IMBARAZZO! " imperò e mi avvolse gli occhi con una benda in modo che non potevo ...