La mia esperienza con una coppia cuckold – Capitolo 48
Data: 30/08/2018,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: jojojos, Fonte: RaccontiMilu
... volevo tarparle le ali, nonostante avessi sempre più chiaro in mente cosa provassi nei suoi confronti, per una volta ero stato totalmente sincero.
Mi baciò teneramente e ci buttammo sul divano a fare l’amore, bellissimo e travolgente, in fondo ero triste, credo che non avessi mai provato un sentimento così profondo per una donna prima di allora, capivo finalmente quanto fosse strano e contorto volere così tanto bene ad una persona, i fiumi di parole sull’amore cominciavano a sembrarmi meno distanti dal mio modo di essere.
Quella sera parlammo tantissimo di questa opportunità, era indecisa e tremendamente insicura, aveva poco tempo per decidere e la fretta a volte è pessima consigliera, cercai di farle valutare tutti gli aspetti.
Fu una notte travagliata, dormimmo entrambi pochissimo facendo l’amore più volte, ogni volta come se fosse l’ultima.
La mattina seguente ricevetti diversi sms di Simona, uno più preoccupato dell’altro, l’ultimo mi implorava di chiamarla appena avessi potuto, le telefonai in pausa pranzo.
– “Ciao Simona, tutto bene?”;
– “Amore sto impazzendo!”;
– “Cosa è successo?”;
– “Sono preoccupata, triste, ho bisogno di te e tu non mi vuoi più…”.
Scoppiò a piangere in maniera inarrestabile, non capivo più cosa dicesse, la sentivo disperata, cercai di calmarla, riuscendoci dopo parecchio tempo, quanto finalmente tornò a ragionare le parlai sinceramente.
– “Usa il cervello Simona, lo sai che il nostro rapporto era partito con ...
... determinate condizioni, sei più grande di me ed abituata a questo tipo di cose.”;
– “Hai ragione ma non era mai successo di farmi coinvolgere in questo modo, di solito ero io a ricordare agli altri quali fossero le regole del gioco, sono una stupida lo so, però mi sono perdutamente innamorata di te, non ci posso fare niente, la mente è offuscata…”;
– “Simona, ne parliamo per bene sabato, ok?”;
– “Non ci arrivo a sabato Gianluca, sto impazzendo!”;
– “Dammi ascolto, non ho ancora deciso nulla, insomma lasciami pensare e porta pazienza.”.
Ci volle del tempo ma alla fine la convinsi a pazientare, fu davvero un’impresa.
Quella sera ne parlai con Roberta, non volevo nasconderle più niente, le avrei detto tutto, non volevo più mentirle, era una grossa pillola da farle mandar giù, dovevo fare attenzione a non giocarmela male.
Alla fine la vidi infastidita e preferii rimandare, avrei ripreso il discorso in un altro momento.
Giovedì pomeriggio quando uscii dal lavoro trovai il padre di Roberta vicino alla mia moto ad attendermi, restai sorpreso, mi guardò salutandomi.
– “Ciao Gianluca…”;
– “Buongiorno a lei, posso esserle utile?”;
– “Dobbiamo parlare di Roberta…”;
– “Parli…”;
– “Devi lasciarla andare, lo capisci vero?”;
– “E lei deve lasciarla ragionare con la sua testa, è grande ed in grado di decidere autonomamente…”;
– “Lei ragiona con il cuore, non è lucida e tu devi lasciarla andare…”;
– “E lei chi sarebbe per dire a me cosa devo fare? Si ...