1. L’ estate – Capitolo 2 – Una tranqulla giornata


    Data: 05/04/2024, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Godflesh, Fonte: RaccontiMilu

    AL mattino un bel sole accolse Sara all’uscita dalla tenda. Aveva dormito con indosso solo le mutandine e il reggiseno e non aveva assolutamente sentito freddo, quel luglio pareva essere davvero caldo. Indossò un paio di corti shorts e una canottierina bianca e, dopo aver preso la sua borsetta, si avviò verso i bagni. L’orario le permise di fare la doccia e lavarsi i denti senza dover aspettare, i bagni erano numerosi e ben organizzati. Si asciugò bene i capelli e,nel giro di pochi minuti, era già di ritorno alla tenda. Salutò mamma e papà,che stavano preparando la colazione. Con la prima luce del mattino ebbe l’occasione di ammirare nella sua interezza la tenda che papà aveva montato in poche ore. Era davvero spaziosa, papà era stato scout ed era un vero esperto di campeggio. A volte aveva l’impressione che la tenda fosse quasi più grande della loro casa di Torino da tanto era organizzata e precisa. Arrivò al suo sacco a pelo, si sfilò le mutandine e il reggiseno e infilò un due pezzi giallo, in cui sia il reggiseno che gli slippini si allacciavano tramite due laccetti. Era un bikini stretto stretto e a vita decisamente bassa, che le metteva in risalto il seno e il culetto. Si guardò allo specchio soddisfatta, legò i capelli in due codini, come era solita tenerli, indossò un minuscolo paio di pantaloncini e una magliettina e, dopo aver messo un libro,il cellulare e la crema da sole nella borsettina da spiaggia, uscì a fare colazione. Papà leggeva il giornale mentre mamma le ...
    ... preparò del latte e dei biscotti. Di fronte a loro le due famiglie dei vicini erano al gran completo, anche loro intenti a sbrigare le prime incombenze mattiniere. A fine colazione Sara era smaniosa di correre in spiaggia e papà le permise di precederli, a condizione che portasse con sé il fratello, Christian. La cosa non l’entusiasmava, il fratello era una piccola peste e non perdeva occasione per metterla in imbarazzo, soprattutto con i ragazzi. Ma,pur di andare in spiaggia, accettò il compromesso. Attraversarono il campeggio, le tende addossate l’una all’altra, e un gran numero di persone che si indaffarava a destra e a sinistra. ”Facciamo un salto al bar che prendiamo qualcosa da portarci in spiaggia?” chiese Sara a Christian, sperando così di placarne l’esuberanza.”Ok” disse sorridente il fratellino. Giunsero al bancone e chiesero alla barista due lattine di coca e un pacchetto di patatine.
    
    Ai tavolini c’erano già diverse persone,alcuni tavoli quadrati occupati da uomini intenti a sfidarsi a battagliere partite di scopa, altri in cui famiglie e bambini facevano tranquillamente colazione. Passarono attraverso una fila di tavolini di giocatori di carte e subito alcuni sguardi si posarono su Sara. Il culetto,stretto nei suoi shorts aderenti,la magliettina corta,che lasciava scoperto il pancino, acchiapparono subito l’attenzione degli ospiti del bar. Furono occhiate brevi e fugaci, gli sguardi precipitavano poco al di sopra delle carte che ogni giocatore teneva davanti a ...
«1234...»