La mia storia con lui - Capitolo 3
Data: 05/04/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... violinista, così deliziose... Aprii il foglio e vidi, con sorpresa, che era il compito con l’augurio di “stare meglio” in spagnolo ed uno smiley disegnato sul retro.
Lo incontrai dopo la lezione e lo ringraziai gentilmente. Sembrava estremamente felice. Il suo sorriso irradiava di giovialità: “Nessun problema fratello. Non ti preoccupare.” La campanella trillò ed io lo lasciai fischiettando.
La settima ora mi vide impegnato in una partita di ping pong. Non riuscivo a battere il mio avversario, continuavamo a combattere quando notai che i suoi pantaloncini stavano scivolando giù dalla sua vita. E quando lo fecero rivelarono che ambedue condidevamo lo stesso segreto, non portavamo mutande, io fallii la pallina, caddi sul pavimento e risi come un matto. Lui era evidentemente imbarazzato, si scusò e mi lasciò ancora mentre ridevo istericamente. Quando la risata finalmente morì, mi accorsi che avevo un’erezione furiosa che chiedeva insistentemente attenzione. La campana suonò: “Gesù santo, figlio di Geova!” Gridai correndo nello spogliatoio, il mio cazzo non riusciva a stare nei confini dei miei calzoncini e si dimenava liberamente. Sentii il rumore di una doccia che veniva usata. Decisi di non fare la doccia per mancanza di tempo, ma decisi di dare una sbirciatina mentre mi chiedevo chi era.
Avevo notato che ultimamente stavo guardando sempre più i ragazzi. “Guardando” ma non solo, guardando “realmente”, ed immaginando, specialmente nello spogliatoio, come ce l’avevano ...
... grosso quando erano eccitati. Lo avevo archiviato come mancanza di sesso. Ma quando vidi Michele in quel locale docce da solo, il mio cuore di fermò per un momento.
Stava sotto il soffione, intento ad insaponare il suo set meravigliosamente dotato di cazzo e palle, con la pelle abbronzata che brillava sfolgorante sotto le luci. Si insaponava lentamente col sapone in una mano. Con l’altra si menava quelli che, da dove stavo, sembravano quindici buoni centimetri eretti. Con mia sorpresa mi trovai con le mani dentro i miei pantaloncini. Sapevo che l’ottava ora stava per iniziare e che il mio insegnante probabilmente mi avrebbe scuoiato per essere in ritardo, ma per qualche ragione mi trovai a lamentarmi all’unisono col bel corpo che avevo davanti agli occhi.
Lui non venne e quando spense la doccia, il suo cazzo puntava ancora al soffitto. Mentre si avviava verso di me, che stavo nascosto dietro l’angolo, si dimenava su e giù, diventando lentamente molle battendo contro cosce e stomaco ad ogni passo. Rapidamente corsi indietro, dal mio punto di osservazione alla stanza, dove cercai il ricovero di una fila di armadietti. Fortunatamente, lui non mi vide. Camminò sulla pozza della mia sborra sul pavimento ma probabilmente pensò si trattasse di acqua. Io sorrisi. Forse si sarebbe chiesto più tardi togliendosi le calze perché una non veniva via dal piede.
Quando andò via sapevo che avrei avuto abbastanza immagini per riempire le mie fantasie di masturbazione per tutto l’anno. ...