La sfida – Capitolo 3
Data: 02/04/2024,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... autostima possa avere una persona che accetta un trattamento simile per far felice un uomo, che tra l’altro quasi non conosce. Forse il suo unico motivo è dargli tanto già all’inizio per battere la concorrenza e poi tenerselo stretto.
Mentre riprendeva fiato mi tolsi i pantaloni, le mutande e le scarpe e sgusciai silenziosamente nel piccolo bagno, dove trovai una salvietta che bagnai con un po’ di acqua. Quando tornai da lei, la feci sedere sul letto e, con l’asciugamano umido le pulii delicatamente alla meglio il viso dai liquidi corporei. Lei mostrò il suo apprezzamento con un sorriso quasi timido. Non si aspettava che un uomo le offrisse il suo aiuto o conforto dopo una notte di passione o, come nel mio caso, una scopata? Non saprei dire se mi fece più pena o tenerezza…
Dopo averle reso il viso abbastanza pulito da potersi fare un selfie senza essere bannata da un social network per aver postato immagini a contenuto erotico, decisi che non l’avrei lasciata così, un semplice ricettacolo per la mia sborra ed una dispensatrice di orgasmi, una donna sfruttata e poi lasciata lì, per i cazzi suoi, che poteva andarsene a fanculo…
Presi delicatamente il suo mento e, mentre lei mi guardava confusa, cominciai a baciarla. Non un bacio da far bagnare come quello di prima, ma più dolce e romantico, uno di quelli che fa correre un brivido di piacere lungo la schiena. Le succhiai le labbra, le accarezzai le gengive con la lingua, le accarezzai il collo ed i fianchi con gesti ...
... gentili delle mani. Dopo pochi attimi era lei a prendere il comando.
Quando finalmente ci separammo ansanti, le posi le mani sui piccoli seni, apprezzandone le dimensioni e la pelle vellutata. – Splendide. – sussurrai, poi la feci sdraiare sul letto, abbassai le mani sul suo inguine e le sfilai i pantaloni che, con tutte le macchie che avevano impresse, sembravano il riassunto minimalista degli ultimi dieci minuti. Un paio di mutandine in pizzo nero, in coordinato con il reggiseno che ormai giaceva sul pavimento, custodiva la sua fica.
Baciai gli slip, annusando il profumo del suo sesso: insieme all’ombretto, la mattina Tania doveva aver spruzzato qualche profumo alla frutta sul suo inguine, ma l’eccitazione dell’ultima mezz’ora doveva averla fatta bagnare al punto tale che il ben migliore olezzo della sua fica aveva cominciato a coprire quello di pesca.
– Vuoi scoparmi? – domandò lei.
– Dopo quello che mi hai fatto, meriti una notte di passione prima che io abbia l’onore di entrare nel tuo bocciolo di rosa. – le risposi. Con calma le abbassai le mutandine e la sua passera apparve: completamente depilata e appena aperta, trasudava desiderio: le labbra erano arrossate e gonfie, mentre il clitoride sembrava un minuscolo dito che voleva solo essere leccato.
La feci alzare, mi sedetti sul letto a gambe aperte ed in mezzo feci sedere Tania. Il mio cazzo si appoggiava tra le sue natiche, belle sode. In un altro momento non avrei voluto altro che infilarcelo dentro. La ...