1. Da collega irreprensibile ad amante perfetta..e forse anche di più


    Data: 27/03/2024, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: zelica, Fonte: RaccontiMilu

    ... schiacciavano il viso sulla sua fica. Stava impazzendo, e anche io avevo il pene durissimo, mi faceva male costretto dai pantaloni. Le dita diventarono 4 senza problemi, provai ad inserire il pollice, ma forse esagerai’ non riuscivo’ ma questo ebbe un effetto esplosivo su di lei.
    
    Si irrigidì tutta, mi tirò i capelli e venne’ venne’ venne copiosamente’. Un giorno mi disse che aveva fatto un acquisto per me, per farmi impazzire. Iniziammo a fantasticare su oggetti e abbigliamento per i nostri giochi. Quel giorno mi disse di prepararmi, di stare al buio, solo e in camera che mi avrebbe eccitato da morire con delle foto. Mi mandò una foto in un completo nero tutto a rete. Si vedeva tutto, i capezzoli sempre dritti, sempre eccitati, la figa depilata. Mi mandò le foto che più mi facevano impazzire, seduta sulla scrivania a gambe aperte, a pecorina sul letto davanti allo specchio.. lo stesso specchio davanti al quale la avevo presa da dietro. Il suo meraviglioso culo fasciato da quella tuta trasparente mi faceva impazzire. inutile dire che ho iniziato a toccarmi e lei pure. Una foto la ritraeva con le gambe aperte davanti allo specchio con due dita in vagina e un’altra mano che stringeva il capezzolo. Mi chiamò. Voleva sentirmi godere. Al telefono mi diceva. hai il cazzo duro? quanto sei eccitato? fammelo sentire tutto, voglio che mi riempi tutto. Io le dissi che la volevo, ero eccitato da morire e che quando l’avrei rivista le avrei sfondato la figa e il culo, e in quel ...
    ... momento venni. Lei volle la foto della mano mia piena di sperma che ovviamente le mandai’
    
    Ormai il suo culo era diventato un’ossessione. Volevo possederlo, volevo riempirla, volevo che urlasse dal godimento. E organizzai’…
    
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    Prima di organizzare quello che avevo in mente avevo bisogno di portarla ad offrirmi il suo culo… non volevo prenderlo con la forza, volevo che fosse lei a donarmelo, come padrone della sua mente e del suo corpo. Questo volevo diventare, lei sarebbe stata la schiava prediletta, l’eletta. Mi parlava sempre di catene, sogni in cui era legata e bendata, sognava spesso che io la prendessi senza ritegno dopo averla legata e frustata. Non reggevo più e iniziai a comprare ciò che mi serviva. Le dissi di prendersi un giorno, una mattina libera e di presentarsi a quell’indirizzo.
    
    Non le dissi altro. L’indirizzo corrispondeva all’appartamento/studio di un mio amico avvocato che era fuori per lavoro e che condivideva con un socio. Mi diede le chiavi e quella mattina andai li molto presto per mettere in pratica quello che avevo in mente. Passai prima in un sexy shop automatico li vicino e presi ciò che mi serviva. Lo studio era diviso da un corridoio che separava due stanze, una per ogni socio. In quella del mio amico c’era una scrivania e un divano in pelle. Mi portai un lettino per massaggi di quelli pieghevoli, lo misi al centro della stanza. Mi preparai tutto il necessario per farla impazzire vicino al lettino, ...
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