1. Diventare servi


    Data: 25/03/2024, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Autore: Luciomario, Fonte: RaccontiMilu

    ... dici.
    
    -non lo fai perché sei timido, ma sappi che io mi sento davvero la tua serva, la tua cagna, la tua vacca.
    
    Finirono il pasto e Licia lo face completamente nuda, chiamando Dario “padrone” tutta questa vicenda aveva eccitato anche lei. Così riprese a provocarlo.
    
    ‘Immagina per tirar su due soldi devo andare a casa di un vecchio bavoso che tutte le volte mi fa scopare dai suoi nipoti. Devo andare a casa sua e fare tutti i lavori pesanti, ammazzarmi dalla fatica a pulire per terra in ginocchio. Il padrne vuole che tiri fuori le tette e le faccia ballare,così si eccita, però è vecchio. Ti piace?’
    
    ‘Sei matta!’
    
    Lei però gli aveva toccato il cazzo e si stava indurendo.
    
    ‘Quando suona il campanello devo andare ad aprire la porta con le tette in fuori. Sono i suoi nipoti che senza dirmi niente me le palpano. Non perdiamo tempo perché sono venuti a scoparmi’
    
    La mano di Licia accarezzava un cazzo bello duro, Dario era eccitato.
    
    ‘Mettimelo dentro tu adesso il cazzo, io devo solo soddisfarti con il mio corpo come fa una serva quando i padroni si svuotano i coglioni’
    
    Dario era entrato e lei gli sussurrava alle orecchie: ‘Sborrami dentro senza pensare a me, stai usando una vacca!’ Dario venne e quando fu fuori di lui Licia gli disse:
    
    ‘Adesso ti pulisco, tu riposa che domani devi lavorare, io sono solo la tua vacca da monta’.
    
    La notte fece degli strani sogni. lavorava in un bordello e si faceva tanti clienti, che la trattavano come una vacca, questo le ...
    ... piaceva.
    
    La mattina pensò che doveva darsi una mossa. anche le umiliazioni più pesanti erano meglio di passare la vita in quella stanzetta mangiando scarti e consumando tutto il salario di Dario. non voleva poi che Lui facesse gli straordinari. non era perché non voleva farsi scopare dal padrone.. Doveva esser un tipo molto deciso e lei, lo sapeva, subiva il fascino delle persone decise, ma non voleva che tutto pesasse su Dario. Così, buono, così gentile, tirava fuori le unghie solo a letto quando lei lo eccitava. Però sentiva che qualcosa andava fatto. “Vediamo” pensò ‘ a volte il caso ci aiuta’.
    
    Dopo aver fatto colazione (una mela che è buona, fa bene e costa poco) Licia si preparò per andare a pagare l’affitto. Le altre volte ci era andata con Dario ma era il momento di cambiare. “Magari mi faccio scalare l’affitto” Sorrideva tra sé. “Cosa devo dargli per non pagare l’affitto? Forse la figa, forse basta eccitarlo e farlo sognare”. Così pensava Licia mentre andava da Gabriele, i padrone della locanda dove alloggiavano. Gabriele era padrone delle stanze e della bettola dove servivano da mangiare e da bere. Povera e trasandata come la stanza dove vivevano Licia e Dario. Lui non era da meno. Lavorava in cucina e per questo era sempre trasandato e sudato, ed grasso, calvo, un grosso naso e con due occhi porcini. La pancia enorme confermava la sua passione per il mangiare, i vestiti trascurati la sua rozzezza. In sala serviva Francesca. Era una bella donna, anche se aveva ...
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