Diventare servi
Data: 25/03/2024,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Luciomario, Fonte: RaccontiMilu
... scarpa. Per cercare di venire prima cercò di pensare a qualcosa di umiliante che aveva fatto nel passato. Le venne in mente. Una volta che Ulna credeva di aver trovato un buon partito cui venderla, un vedovo con tre figli, aveva fatto accomodare tutti e quattro nel salotto e aveva detto: – E’ docile, viene a comando, la fate lavorare come una cagna in cascina e la sera ve la fottete tutti. Se siete stanchi e poco in forma le ordinate di scaldarsi davanti a voi. Lei lo fa così vi eccitate. A riprova di questo le aveva dato l’ordine di masturbarsi seduta stante. Davanti ai quattro che la guardavano con disprezzo aveva tirato su la gonna e aveva iniziato a masturbarsi. Ad un cero punto si era avvicinata a turno a tutti e quattro che l’avevano palpata in tuti i modi mentre lei si offriva e continuava a sgrillettarsi. Era finita con quattro pompini. Quattro pompini con ingoio, però dopo di ognuno aveva dovuto sciacquarsi la bocca con un collutorio perché, dicevano, avevano schifo a farsi spompinare da una con la bocca piena di sperma. Mentre faceva tutti quei lavori di bocca continuava a sgrillettarsi con la vagina bene aperta, in mostra per loro. Quel ricordo la fece venire. Si sentiva umiliata, sporca degradata e venne. Come adesso, che si masturbava con la scarpa di Gabriele. Lasciò che vedessero bene che stava venendo e che ridessero di lei. Poi iniziò a lavorare. Doveva lavare le pentole e fare i lavori più pesanti e più sporchi che le venivano affidati con disprezzo. ...
... All’ora di pranzo Francesca riportò un piatto di pasta mezzo avanzato misto a pezzi di carne masticati e sputati. Ci sputò dentro pure lei e disse che quello era il suo pranzo e di mangiarlo con le mani. Lo fece senza dire una parola. Finito il pranzo Gabriele andò in bagno e lei lo accompagnò, tirò fuori l’uccello, lo fece pisciare, scrollò l’uccello e lo pulì con la lingua, prendendosi in bocca anche l’ultima pisciata. Riprese a lavorare. Stava frugando per terra quando sentì da dietro le mani di Gabriele che la palpavano. Lasciò fare. Sentì sollevare la vestaglia e allargò le gambe per collaborare, Sentì entrare l’uccello in modo deciso. Sperò solo che facesse in fretta ma mentre le mani le brancicavano le tette si chiese se avesse dovuto muoversi o fare qualcosa. Aspettò. -Godi troia! Non era una richiesta era un ordine. Le venne in mente che da quel momento era solo una schiava a disposizione del padrone e che sarebbe stato sempre così e che le umiliazioni oramai la eccitavano e venne. Ansimò, gridò si accasciò a terra mentre sentiva nella vagina lo sperma inondarla. Quando Gabriele uscì prese subito in bocca i suo uccello per pulirlo, poi i coglioni e leccò il buco del culo. Rivoli di sperma uscivano dalla sua vagina e scendevano sul pavimento. Un’occhiata di Francesca le fece capire cosa doveva fare: leccò tutto fino a quando il pavimento non tornò lucido. Prese poi dal cestino della carta straccia dei tovaglioli di carta usati dai clienti e se li mise nella vagina, per non ...