Diario di Hélène - Il tagliando
Data: 25/03/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: EroticiRacconti
... nascosto dentro alla sua borsetta; immaginando di ritrovare chissà quanti nuovi messaggi da parte dell’anziano signore di Roma. Ed invece non vide nulla di nuovo, era da quella sciagurata volta che il signor Mariano non le scriveva.
Il più recente schiaffo risaliva alle nove di sera del trentun dicembre: e lei lo rilesse tutto d’un fiato, assetata di parole, per una volta ancora; riconoscendosi perfettamente nella descrizione che di lei aveva tracciato, senza pietà, il suo vecchio datore di lavoro: l’aveva più volte definita come stupida, inelegante e sovrappeso; aggiungendo poi diversi epiteti offensivi legati al suo didietro: era proprio quel lato B l’oggetto principale di tutte quante le sue nefandezze.
Ma poi più niente da parte sua, neppure un minimo segnale, dopo il loro rovinoso e vergognosissimo commiato di quella sera. Assolutamente non avrebbe dovuto farlo, e lo sapeva; ma a ben sette giorni di distanza da allora, senza comprenderne minimamente la ragione, in modo sommesso e del tutto inopinato la paffutella giornalista, ebbe così la malaugurata cortesia di rispondergli: “La ringrazio”.
Non posso credere che esista al mondo una culona come te. Sei nata apposta per prenderle, ed io dovrei suonarti almeno una volta alla settimana, di santa ragione. Se solamente tu non fossi così lontana, lo farei anche in questo preciso istante, davanti a tutti.
Nessuna le prende più alla tua età: solo tu hai il culo gonfio e le chiappone rosse, ancora una volta; e ...
... non sarà l’ultima, puoi contarci: sei talmente ridicola, che finirai di nuovo per cascarci.
Ti accorgerai di me quando avrò nuovamente tempo e modo, stupida e ridicola cicciona.
Secondo episodio
Ti accorgerai di me quando avrò nuovamente tempo e modo.
Che cosa intendeva dirle il signor Mariano con quelle parole? Erano passati ben quattro mesi e tutto si era lentamente appianato nella vita di Hélène.
Al lavoro le cose andavano bene, la paffutella giornalista era apprezzata e rispettata da tutti; nei corridoi della redazione si accennava persino ad una sua possibile promozione: il suo capo la teneva sul palmo di una mano e spesso la additava come esempio di professionalità e di dedizione a tutti quanti. Se ci fosse stato ancora quel vecchio premio aziendale, dedicato al miglior impiegato dell’anno, Hélène avrebbe avuto ottime possibilità di vincerlo.
Aveva ripreso a scrivere i suoi lunghi racconti e rimesso mano al proprio vecchio diario; era in fin dei conti, una scappatoia per sfogare le proprie fantasie in una maniera piuttosto delicata e del tutto innocua: ogni tanto la penna indulgeva in qualcosa che la riportava improvvisamente al passato, ma lei riusciva a trattenere tutte quante quelle vergognose sensazioni per sé, custodendole in uno scrigno intimo e personale, con grande riserbo e prudenza.
Samir invece si stava allontanando da lei, era una lenta ma ben percettibile deriva. Ma come spesso accade alle femmine innamorate, la paffutella giornalista ...