1. L’animatore dell’albergo : Parte 2


    Data: 24/03/2024, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: SSMT, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’un l’altra! Priva di quella corazza impenetrabile era diventata una donna, piacevole era la sensazione del suo sesso che avvolgeva il mio…finalmente stavo iniziando a provare piacere anche io…mi distesi completamente e lei aumento la frequenza con cui lasciarsi cadere sul mio cazzo che scompariva nella sua carnea apertura. Ansimava e mugoliva, segno evidente che stava ancora godendo ma in maniera più pacata e docile . Venne ancora una volta…me ne accorsi da come, piegandosi in avanti verso di me, sgranò gli occhi ed appoggiandosi sul mio petto con le mani rallentò la frequenza fino a sedersi completamente. Richiuso lo sguardo, pareva volesse assaporare ogni singola sensazione di quel coito, ondeggiando priva le pelvi e poi il corpo sul mio pene non ancora pago. Aveva ancora gli occhi socchiusi, quando si lasciò andare ad un sorrisetto malizioso, poi aggiunse” ci sai veramente fare con le donne, non ti facevo cosi abile” e sollevandosi da me vide il preservativo ancora vuoto…mi guardò come se avessi un problema di libido…ne approfittai per dirle, con la sua stessa malizia e spudoratezza, che era giunto anche per me il momento di godere aggiungendo “ Anche perché solo le premesse restano indimenticabili per il momento”. Capiì, e chiese cosa volessi dire. “In piscina avevamo concluso un accordo, uno scambi se ricordi. Bene, Io al momento non ho ricevuto ancora nulla” Rimase perplessa, effettivamente oltre al bocchino di esordio io ero stato più “prodigo” di lei. “ Vuoi che ...
    ... riprenda a a leccartelo come prima?” chiese “No, ora ti metti a pecorina e deciderò io cosa fare” nel frattempo mi segavo il cazzo . Acconsenti, mentre mi girò la schiena io presi la bottiglietta del lubrificante applicandone un po sul lattice, “fai bene tesoro, sono ormai asciutta” disse. Spennellai il gel sulla sua fessura e tra le natiche …li ricordai come il suo buchetto si era fatto penetrare senza alcuna resistenza e come, la sua padroncina, avesse acconsentito senza parola alcuna…Tornai quindi a massaggiarla in entrambi i pertugi come avevo fatto nei nostri preliminari, lei apprezzando quelle attenzioni, si allungava verso di me come per incitarmi a penetrarla. Io, proteso verso di lei, iniziai a far scorrere il mio membro tra le natiche e le grandi labbra, dedicandomi, con le dita alla apertura disponibile. Riscontrai ancora una volta, con il pollice ormai lubrificato, che lo sfintere era rilassato quanto lei. Afferrato quindi il mio pene, con il pollice proteso verso quel buchetto la penetrai lentamente spingendo con la mano il mio mebro in qullo buco che lo accoglieva facendolo scomparire. “ Piano, fai piano che sono vergine laggiù” aggiunse Morgana. Anche per me era la prima volta, ma non lo diedi a vedere cercando di dimostrare delicatezza e maestria nel gestire il suo corpo che stava mutando al pari del suo carattere. In quella posizione infatti, le gambe leggermente divaricate e protese verso di me arrotondavano quei glutei scarni facendoli apparire gustosi e ...
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