Fantasie
Data: 21/03/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Berto747, Fonte: Annunci69
... polpacci. Con un gesto gli feci staccare i piedi da terra per lavarli con cura, poggiandoli, uno alla volta, sul petto. Accovacciato a terra, la testa del gigante si perdeva tra la nebbia e non ero in grado di capire se Alex mi stava guardando o se continuava a tenere gli occhi chiusi.
Dopo aver lavato con la massima cura i piedi, mi dedicai nuovamente al resto del corpo, stavolta dal basso verso l'alto. E alla fine non riuscì a trattenermi, tornando a massaggiare il cazzo.
Sebbene le mie mani fossero ancora insaponate, la scusa del lavaggio non reggeva più. Lo stavo esplicitamente masturbando, facendo scorrere lentamente la mano destra lungo l'asta tesa accarezzando morbidamente le palle con la sinistra.
Nella mia posizione genuflessa, avevo il cazzo a pochi centimetri dal viso e lo studiavo affascinato. Ero eccitatissimo e mi sorpresi a sentir crescere dentro di me la voglia di prenderlo in bocca. La mia lingua si agitava disperata intorno alle labbra. Non mi era mai successo di provare una cosa del genere.
Improvvisamente il getto d'acqua calda che proveniva dalla doccia mi colpì violentemente sul volto. Sentivo l'acqua entrarmi negli occhi, nel naso, nella bocca che per l'eccitazione stavo tenendo socchiusa. Mi agito, tossisco, mentre con un occhio semichiuso riesco a distinguere Alex che con le mani stava orientando il getto. Perché aveva fatto questo? Perché il padrone mi aveva inflitto quella punizione? Cosa avevo sbagliato?
Poi capii. Alex aveva ...
... semplicemente sbagliato mira. Ora infatti aveva diretto il getto nella direzione giusta, verso il proprio cazzo eretto e verso le mie mani che lo stavano accarezzando, con l'evidente intenzione di sciacquarlo.
Nel giro di pochi secondi ogni traccia residua di sapone era scomparsa dal cazzo di Alex. Non riuscivo a staccare gli occhi da quell'arnese meraviglioso che tenevo tra le sue mani, durissimo, enorme, orgogliosamente proteso verso l'alto, reso brillante dalle goccioline d'acqua che lo percorrevano.
"Ora è pulito... puoi baciarlo e leccarlo..."
Rivolgendogli un timido sorriso, annuii felice.
Non c'era il minimo dubbio. Quello era un regalo, un omaggio, un premio, che il Padrone mi stava, per ricompensarla delle mansioni svolte.
Cominciai a leccare le palle con devozione, continuando a masturbarlo lentamente con una mano. Mi sembrò l'atto più adeguato alla situazione. Con gli occhi chiusi, sospirando, mi concentro sulla sensazione della pelle del grosso sacco del giovane sulla mia lingua. Percorro con dovizia ogni millimetro quadrato, e poi mi accucciai tra le gambe di lui per omaggiare la parte inferiore, arrivando con la punta della lingua a sfiorare l'ano.
L'opera adorante della mia lingua si dedicò al grosso e lungo cazzo. Era talmente rigido che non riuscivo a muoverlo con le mani, ed ero costretto a spostarmi con tutta la testa ad ogni tenera leccata che davo. Quando fu il momento atteso di prenderlo in bocca, capii che non potevo restare in ginocchio. ...