Fantasie
Data: 21/03/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Berto747, Fonte: Annunci69
Io e Marco seduti al tavolo, lui stava parlando.
"...e così, hai delle fantasie erotiche nelle quali ti piace essere dominato..."
"Già. Ed è molto strano" Mi affrettai a precisare. "Nella realtà non accetterei mai situazioni di questo tipo... anzi, preferisco essere io a condurre il gioco... e di solito ci riesco."
"Mmmmh... è abbastanza tipico avere fantasie di questo genere..." il tono di Marco era basso, lento e meditabondo "...per persone con il temperamento aggressivo come il tuo..."
Scattai. "Piantala Marco! Mi hai stufato con questa storia che sono aggressivo! Non è vero!" Ma il modo come mi ero espresso era in evidente contraddizione con quello che avevo appena detto. Me ne resi conto subito, e l'imbarazzo fu ancora più doloroso quando mi accorsi che Marco aveva spalancato gli occhioni e mi stava fissando con un misto di innocenza e di ironia repressa.
Fu proprio in quel momento di debolezza che Marco allungò le mani lunghe ed affusolate sul tavolo di legno e, aggirando i due boccali di birra ormai quasi vuoti, afferrò delicatamente le mie. Quel contatto mi fece l'effetto di una scossa elettrica. Improvvisamente il chiacchiericcio nella birreria affollata era ancora più fastidiosamente rumoroso. Io guardai ancora quegli occhi che sembravano scrutarmi direttamente nell'anima e mi ci persi irrimediabilmente dentro. Quindi, su suo invito, iniziai a raccontargli la mia fantasia.
* * * * *
"Maledizione!" imprecai , ruotando inutilmente il rubinetto in ...
... un senso e nell'altro. Provai con il rubinetto della doccia vicina, ma non ottenni altro che arcane risonanze metalliche e lontani gorgoglii dal suono vagamente osceno. Neanche una goccia d'acqua. Sentii la rabbia montarmi dentro. "Ora mi sentono..." mormorai minaccioso. Odio rivestirmi senza fare la doccia, dopo l'allenamento in palestra.
Indosso frettolosamente il mio accappatoio. Tutti se ne erano già andati. "Diavolo!" pensai "stasera ho fatto tardi!". Uscii con passo marziale dallo spogliatoio e mi diressi verso la segreteria della palestra, deciso a protestare con veemenza. Non trovai nessuno.
Giro un po' a caso per i vari locali. Non c'era anima viva. Mi prese un po' di apprensione, mentre una ventata di fredda e umida aria autunnale, proveniente da una finestra aperta, mi provocò un improvviso brivido.
"C'è qualcuno?" gridai. Mi rispose il silenzio più assoluto. La rabbia era completamente sbollita, sostituita da una vaga sensazione di paura.
Finalmente sentii un rumore che subito mi confortò. Un rumore metallico, di pesi che sbattevano l'uno contro l'altro. Un rumore così comune e banale in una palestra, che immediatamente mi ritrovai a ridere delle mie assurde paure. "Ma certo che c'è qualcuno!"
Mi diressi verso la sala pesi. Ma arrivato alla soglia mi bloccai.
"Dio mio! Quello è Alex!"
Non avevo mai incontrato Alex di persona, ma la sua immagine mi era perfettamente familiare. Le gigantografie che illustravano le sue vittorie nei campionati di ...