1. Il caldo, La Vale


    Data: 20/03/2024, Categorie: Etero Autore: M_R, Fonte: RaccontiMilu

    Fa caldo, troppo caldo anche per iniziare a masturbarmi, il mio corpo lo vorrebbe ma la testa sa che la troppa fatica mi rovinerebbe la serata quindi sto nudo sul letto e cerco di tenere a bada i bollenti spiriti tenendo la mente occupata scrivendo, ogni tanto la mano scivola a toccare il mio cazzo ma subito il caldo mi ricorda che &egrave meglio fermarmi. Il sabato mattina trascorre pigramente ogni tanto Whatsapp si fa sentire ma nessuno di troppo interessante, i soliti messaggi da pervertiti di amici e colleghi e qualche amica che si fa sentire ma appena provo a fare sul serio tira fuori impegni improbabili, ‘bah davvero non &egrave il giorno per correre dietro a nessuna specialmente ad una come te’ penso fa troppo caldo per le seghe, figuriamoci per correre. Poi tutto cambia, il telefono squilla ma non &egrave un collega rompi palle, non &egrave un’altra cazzata, &egrave Lei. ‘Ciao che fai?’ mi chiede, Strano, penso, dovrebbe essere tornata a Firenze dai suoi amici e dalla sua famiglia per il fine settimana. ‘Ciao a te, sto spalmato sul letto a morire di caldo’ rispondo. Magari l’idea dello stare a letto inizia ad entrarle in testa, mi viene da ridere mentre lo penso. ‘Com’&egrave li? Caldo?’ c’&egrave sempre una parte di me che spera in una risposta tipo ‘Si muore anche qui, resisto solo così: con foto seminuda allegata’ ma non succede mai, però la risposta questa volta &egrave migliore del previsto ‘Più o meno come a casa tua, non sono più partita, sono a Roma, ...
    ... pranziamo insieme?’
    
    Quattro messaggi uno meglio dell’altro. ‘Certo che si, sushi?’ la butto lì ‘Si! Il tempo di prepararmi e tra un’oretta sono da te’ risponde. ‘Ok ti aspetto’ rispondo io senza far trasparire troppo entusiasmo. Non &egrave la prima volta che mangiamo insieme, anzi ultimamente capita abbastanza spesso, ma per ora &egrave tutto quello che c’&egrave tra noi, mi passa a prendere e di solito prima di uscire beviamo qualcosa a casa mia. ‘Cazzo!’ urlo forse a voce troppo alta, tra un’ora &egrave qui &egrave casa mia &egrave un porcile, come un matto mi alzo dal letto e mi fiondo in salone per dare una sistemata, ma sono nudo, &egrave meglio che mi metta un paio di pantaloncini almeno, sia mai che la signora del quinto piano si imbarazzi (l’ho beccata una volta che mi guardava dalla finestra, ma questa &egrave un’altra storia). In fretta e furia rendo casa presentabile doccia, mi vesto e nel po’ di tempo che mi rimane inizio a scrivere questo racconto mentre aspetto che arrivi Lei. Lei &egrave Valentina mia collega, mia coetanea e una vita vissuta all’estremo opposto della mia, lei avvocato io diplomato, lei sportiva io pigro, lei con molta esperienza sessuale io no. Lei bellissima io normale. &egrave bionda, capelli corti piccolina di statura poco seno ma una pancia piattissima, spalle e braccia muscolose da pallavolista gambe ben affusolate e un culo che sembra di marmo. Non &egrave il mio tipo ideale fisicamente e nemmeno io sono il suo, a lei piacciono grossi e ...
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