La dominazione della collega: punita in ufficio
Data: 20/03/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Sheed, Fonte: Annunci69
... segno bianco di sborra seccata, due vibratori accesi al minimo in figa e in culo che emettevano comunque un leggero ronzio udibile se c’era silenzio e le calze a rete che si vedevano sotto il vestito andò dal rappresentante.
Quando tornò dopo qualche minuto era sfigurata dalla vergogna, quasi tremava dalla tensione, mi raccontò che il rappresentante ad un certo punto le chiese se stava bene vedendola con la faccia viola. Forse si accorse di qualcosa perché mi disse anche che ad un certo punto iniziò a guardarla quasi sorridendo, ma lei tagliò corto e riuscì a liberarsene. Questa storia mi aveva fatto tornare il cazzo durissimo, così le tolsi il vestito, le tolsi il vibratore della figa e notai che era ancora più bagnata di prima! Andare a parlare con quella persona l’aveva fatta eccitare ancora di più, il rischio di essere scoperta… allora le infilai il cazzo nella figa con un colpo solo, emise un lungo gemito e io iniziai a dirle di tutto, che era una troia a cui piaceva farsi scopare ovunque, che le piaceva parlare con la gente con i vibratori accesi nella figa e nel culo, che si eccitava che la gente la vedesse con la sborra in faccia. A ogni frase e a ogni mio colpo i suoi gridolini si facevano sempre più intensi, era sempre più tesa ed eccitata, ma la sua punizione non era ancora completa, perché quando sentii di essere vicino all’orgasmo uscii dalla sua figa con un suo “nooo”e faccia triste a corredo, le infilai di nuovo il vibratore e le ...
... ordinai di mettersi in ginocchio aprendo la bocca e di giocare con i suoi capezzoli. Vederla sotto di me in quello stato, con gli occhi quasi sbarrati dal godimento mi fece fare un’altra sborrata liberatoria che indirizzai di nuovo sulla sua faccia e sulla sua bocca. Le ordinai di ingoiare e di pulirmi il cazzo sempre tenendo le mani sui capezzoli.
Eseguì tutti gli ordini da troietta come ormai era diventata. Quindi la feci alzare e le chiesi se voleva venire. Mi disse ovviamente di sì, così spensi i vibratori e glieli tolsi nonostante la sua faccia perplessa. Le dissi di rivestirsi come voleva e andare a casa. Che questa sera con me non sarebbe venuta visto che le piaceva far tanto la troia durante il giorno e che se voleva poteva andare a farsi scopare dal cornuto che la aspettava a casa se proprio voleva godere.
Mi guardò con la bocca aperta e gli occhi quasi fuori dalle orbite per lo stupore, era vicinissima all’orgasmo e dopo averglielo negato più volte durante la serata ora glielo negavo totalmente. Non si mosse quasi mentre io ricominciai a vestirmi e preparare le mie cose. Alzando la voce le dissi di muoversi a cambiarsi che dovevamo andare. Mi guardò con aria quasi di sfida, così le andai vicino, le misi la mano sulla figa infilando un dito dentro e la esortai a ubbidirmi e smetterla di sfidarmi se si voleva ancora divertire.
Uscendo si vedeva che non era contenta, ma si avvicinò lo stesso per darmi un veloce bacio e dirmi un grazie