La dominazione della collega: punita in ufficio
Data: 20/03/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Sheed, Fonte: Annunci69
Qualche giorno dopo averla scopata a casa mia la puttanella mi sfidò apertamente in ufficio. Sapeva che per me sarebbe stata una giornata intensa per via di call, appuntamenti con clienti e presentazioni, ma si presentò con una camicetta nera larga sul collo e appena arrivata alla scrivania per attaccare il computer si piegò in avanti facendo aprire di fatto la camicetta e lasciandomi vedere che non indossava reggiseno, e che aveva i capezzoli già induriti. Mentre stava li piegata ogni tanto mi guardava per capire la mia reazione, sapeva che me l’aveva già fatto venire duro.
A metà mattina poi venne a prendere dei documenti sullo scaffale vicino alla mia scrivania e nel farlo si piegò lasciandomi piena visione del suo culetto: sotto ai pantaloni beige un po’ trasparenti si intravedeva un perizoma scuro. Anche in questo caso il mio cazzo si indurì ma lei non aveva ancora finito perché dopo un po’ che armeggiava tornò a piegarsi e stavolta mi fece vedere che aveva spostato di lato il perizoma, con la fighetta che leggermente si intravedeva e che lei iniziò a toccarsi piano da sopra al pantalone stando attenta a non farsi vedere da altri, e nel frattempo si girò a guardarmi negli occhi. Si girò e andò verso il bagno, sempre lanciandomi degli sguardi, sapendo che non sarei potuto andare da lei.
Le scrissi un messaggio: “Sai già che te ne pentirai.”
La troietta però non aveva ancora finito perché al pomeriggio, poco prima che entrassi in riunione, mi mandò una serie di ...
... foto e di minivideo che aveva realizzato in bagno (immagino in pausa pranzo ) in cui si masturbava la fichetta con uno dei vibratori che le avevo regalato, e in cui si sentiva che piano diceva: “che calda sono oggi...”
Per colpa sua mi trovai di nuovo col cazzo duro, poco concentrato alla riunione e con il pensiero fisso di volerla scopare per tutto il resto del giorno.
Dovetti attendere quasi una settimana dopo per riuscire a compiere la mia “vendetta”. Quella mattina le scrissi un messaggio: “Stasera tu e io restiamo di più in ufficio. Ti faccio fare gli straordinari. Avvisa già quel cornuto che fa colazione li con te che non sai a che ora torni. Porta tutti i giocattoli che ti ho regalato e un cambio di vestiti che a una certa ora ti dovrai vestire da troia.”
Non aspettai la risposta e aggiunsi: “Non è una richiesta, è un ordine.” Dopodiché uscii dalla chat e non visualizzai neanche il suo messaggio di risposta.
Quando arrivò in ufficio mi guardò con gli occhi e la testa bassi, non era molto contenta ma non me ne fregava niente. Aveva voluto fare la puttanella, aveva voluto giocare con il fuoco e stasera si sarebbe scottata.
Per tutta la giornata non ci furono contatti, ognuno aveva i suoi problemi lavorativi da sistemare, ma arrivate le 18.00 tutti i colleghi andarono a casa e in ufficio restammo solo noi due. Andai a chiudere le porte per stare più sicuri e le ordinai di alzarsi fin sopra alla vita il vestitino viola con una gonna abbastanza larga a balze ...