A me mi piace
Data: 16/03/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... volta lì? – scoppiò a ridere Emanuele – infatti mi ricordo…”
“Già… hai detto ‘Un momento’ e poi sei venuto ad aprire. Eri un po’ rosso in faccia… Ma io ho fatto finta di niente.”
“Vorrei vedere! Sul più bello sento bussare alla porta. Pensavo che fosse mia madre, ho buttato la rivista sotto al letto e… vabbè!”
“E se avessi saputo che ero io, che facevi? continuavi?... magari ti avrei dato una mano…”
“Smettila, scemo.”
“Lo so che sono scemo, Manu, - disse Lorenzo con tono stavolta serio – non farci caso, quando mi senti dire certe cazzate.”
“Quindi, non è vero che ti piacerebbe toccarmelo…”, lo stuzzicò Emanuele.
“Altroché, se è vero… e mi dispiace se ti imbarazzo.”
“Ma no che non mi imbarazzi, -fece Emanuele, dandogli una pacca sulla spalla – ti conosco da una vita e lo so da un pezzo che ti piaccio…”
Stavolta fu Lorenzo a diventare tutto rosso. Abbassò gli occhi.
“Ho cercato di non fartelo mai capire…”, mormorò.
“E’ vero, ma non sono un cretino, ho visto come mi guardi certe volte.”
“Scusami…”
“Ma dai! – disse Emanuele, passandogli un braccio sulle spalle e tirandolo a sé – Se mi avesse dato fastidio, non sarei qui a parlare con te.”
“Grazie, Manu, sei un amico fantastico…” disse Lorenzo e preso da un raptus improvviso gli stampò un bacio sulla guancia.
“Ehi, non ti allargare troppo, adesso, – reagì Emanuele, ridendo - tanto il cazzo non te lo faccio toccare.”
“Neanche vedere?”, scherzò Lorenzo.
“Neanche ...
... vedere…”
“Ok…”, fece Lorenzo, con un esagerato tono di rassegnazione.
Rimasero un po’ in silenzio ad ammirare il sole che stava tramontando dietro gli
alberi del parco.
“Se qualcuno ci vedesse così vicini vicini e tu che mi tiene un braccio sulle spalle, ci prenderebbe per due fidanzatini.”, ghignò ad un tratto Lorenzo.
“Eh, già…”, fece Emanuele, cominciando a sentirsi un po’ a disagio.
“E immagina cosa penserebbe se…”
“Se?...”
“Se mi vedesse con una mano sulla tua coscia…”, e con fare noncurante, gli poggiò una mano poco sopra il ginocchio.
“Penserebbe come minimo che devi smetterla di fare lo scemo!”, gli rispose Emanuele e gli prese la mano, togliendosela dalla coscia.
“Hai ragione, - sospirò Lorenzo, raddrizzandosi – arriva sempre il momento che basta così. Torniamo a casa, comincio a sentirmi un po’ idiota.”
“Idiota lo sei sempre…”, lo corresse Emanuele scherzosamente.
“Già, soprattutto quando siamo assieme…”, concluse Lorenzo con una leggera amarezza nella voce.
Il pomeriggio successivo, Emanuele suonò alla porta di Lorenzo. Il giovane era solo in casa e scese ad aprire.
“Manu! – esclamò con sincero piacere – Ma che bello, vieni, vieni.”
Lo fece entrare e lo condusse nella sua camera. Dopo essersi tolto il giubbotto, Emanuele si sedette sul letto assieme all’amico che prima del suo arrivo stava sfogliando delle riviste, gettate in fretta e furia sotto il letto.
“Ti dispiace se oggi non usciamo? – disse all’amico – Non ne ho proprio ...