1. Qualcosa che non ti aspetti - 1


    Data: 14/03/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Mimmo, Domenico all’anagrafe, era un ragazzo di una bellezza straordinaria. Sui venticinque anni, fisico asciutto e armonioso, aveva i capelli mossi, un po’ arruffati, di un castano chiaro, quasi biondo, come la barbetta appena accennata che gli contornava un volto dai lineamenti regolari e delicati, ma decisamente virili, senza nulla di femmineo o lezioso.
    
    Perché mi soffermo su questi particolari? Beh, perché Mimmo lasciava il segno dove passava, attirando lo sguardo di uomini e donne che avessero la ventura di incrociarlo. Sguardi, però, che cadevano a vuoto: agli uomini non era interessato, alle donne, invece…
    
    Ebbene, sia pure a malincuore lo devo ammettere: Mimmo era etero, inguaribilmente etero… appassionatamente etero… Amava le donne, ne era affascinato. Il fatto è che al momento non si contavano relazioni e neppure avventure con l’altro sesso. Nulla di nulla. Neanche le sensibili antenne delle malelingue nell’ufficio dove lavorava avevano rilevato nulla. Nulla di nulla con l’altro sesso, al di là dei cordiali e formali rapporti di cortesia e di lavoro.
    
    C’era un segreto nella vita di Mimmo o semplicemente aspettava la ragazza giusta? Era sessualmente frigido o voleva arrivare vergine al matrimonio?
    
    Di sicuro c’era soltanto che Mimmo non era gay (o recchione, come diceva più esplicitamente qualcuno): le donne sembravano affascinarlo troppo. Del resto, si vedeva ad occhio nudo: pochi avevano un atteggiamento maschio e virile come il suo, scevro da ...
    ... smancerie e leziosaggini, pur senza essere antipatico o scontroso.
    
    Diciamola tutta: Mimmo era una perla di ragazzo, quello che qualsiasi mamma vorrebbe avere come figlio e qualsiasi ragazza portare all’altare… o per lo meno a letto. Non parliamo ovviamente dei gay, che avrebbero sudato fino a venticinque camicie e oltre, pur di ficcargli il naso nelle mutande e fargli almeno un pompino.
    
    Suo collega d’ufficio era Renzo, un trentenne decisamente niente male, anche se ben lontano dalla conturbante bellezza di Mimmo, fidanzato con Daniela e ormai prossimo alle nozze. I rapporti fra i due erano cordiali, si direbbe quasi fraterni: un drink al bar all’angolo dopo il lavoro, le discussioni accalorate ma mai animose sul campionato di calcio, le chiacchiere su questo o su quello. Solo di donne parlavano poco: uno perché era fidanzato, l’altro perché… beh, non si sa, ma era un argomento sul quale il nostro Mimmo preferiva glissare ogni volta che se ne faceva cenno.
    
    E quando Daniela gli chiedeva allegramente: “Allora, quando ci farai conoscere la tua ragazza”, lui liquidava l’argomento con un sorriso enigmatico.
    
    “Ehi, Mimmo, - si precipitò un giorno in ufficio l’amico Renzo - ho vinto… ho vinto!” e sventolava una raccomandata con aria esultante.
    
    “Cosa?”, fece Mimmo, sollevando gli occhi dallo schermo del computer.
    
    “La lotteria…”
    
    Erano mesi che parlava del concorso a cui aveva partecipato.
    
    “Guarda! – proseguì mettendogli davanti la comunicazione ricevuta – Un soggiorno ...
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