1. Perenne freschezza


    Data: 16/01/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sproporzionata, quasi patologica, percependo subito in cuor mio che pure lei non vede l’ora d’essere afferrata. Chissà, se quell’accidentale situazione, ha avviato in entrambi attivando il prorompente e trascinante impeto della passione: forse si tratta del cosiddetto colpo di fulmine.
    
    Io proseguo nello stringere la mano di Carmen, finché l’impulso naturale non m’ammonisce d’accostarla alla bocca per baciarla: la donna pare non rifiutare né snobbare il mio disavvezzo comportamento, sicché arrischio nel baciarle persino con vigore il polso e ugualmente il braccio. Carmen sbarra gli occhi nel tempo in cui capta il contatto della mia lingua sulla sua cute, per il fatto che rompendo gl’indugi io m’approssimo meglio serrandola all’altezza dei fianchi. Lei per l’occasione emette dei sospiri rinvigorendole quel florido seno, perché m’abbranca per la mano e m’accompagna verso una mulattiera di sotto, là ci appartiamo sotto la spessa boscaglia distanti da tutti in completo abbandono. Carmen scioglie la capigliatura a coda di cavallo dalla limitazione da quel laccio di gomma, scrollandosela spesso in maniera tale e scombinandosela per mostrarsi meglio, è realmente incantevole. Adesso mi scruta svenevolmente negli occhi, come se bramasse invocarmi per servirsi del suo corpo, io manifesto un’inusuale inturgidimento appena Carmen si porta alla bocca il suo dito medio inumidendolo, per poi sfiorarsi ambedue le tette ancora imboscate da quello stretto reggipetto.
    
    Io osservo la donna ...
    ... durante il tempo in cui giocherella con il suo corpo denudandolo a rilento dagl’indumenti sportivi che indossa, toccandosi per fomentare in me l’ardore della cupidigia. Pure io mi svesto restando soltanto con le calzature da corsa, perché alla vista del mio cazzo Carmen dilata in maggior misura gli occhi per osservare il mio attrezzo, in verità non è enorme, ma sa compiere egregiamente il fatto suo. In modo naturale io appoggio la schiena contro il tronco d’una grossa quercia restando in piedi e l’avvenente donna colloca la propria faccia in mezzo alle mie cosce: io afferro con una mano il cazzo, lei deliziosamente e con esperta abilità se lo imbocca. Carmen è competente, è alquanto ferrata, in quanto abbranca il mio cazzo con particolare voracità e mi fa sragionare per il piacere che sperimento. Io nel contempo gli trastullo la chioma e le tette, mentre lei prosegue la sua lasciva e lussuriosa opera con la sua favolosa e accogliente bocca. Il mio cazzo esulta, io sto perdendo letteralmente il lume della ragione per il benessere che ricevo, è indubitabilmente una vera maestra, un raro portento.
    
    Approssimativamente, dopo circa dieci minuti che esegue il pompino, io devo chiederle fervidamente di rallentare in maniera decisa, le chiedo di sospendere il rapporto orale, perché onestamente non è il mio personale intento sborrare sulla sua faccia, in quanto desidero cospargerle il mio sperma sui seni e su quella deliziosa e pelosissima nera fica che si ritrova. In primo luogo ho ...