1. Perenne freschezza


    Data: 16/01/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo un’attiva, estenuante, laboriosa e snervante giornata, in conclusione rientro verso la mia abitazione. A dispetto di tutto l’affaticamento e il logoramento accumulato che mi ritrovo addosso, sono in grado persino d’escogitare il periodo di tempo necessario per compiere la mia abituale e defaticante corsetta, a ridosso della boscaglia nei pressi della mia dimora. La giornata in effetti è piuttosto assolata, è fine maggio e le giornate sono temperate, l’aria è gradevole, giacché tutt’intorno si può riscontrare l’animata e profumata vegetazione che ti circonda invogliandoti d’uscire.
    
    In quella circostanza mi svesto alla svelta dagl’indumenti della giornata è m’incammino sulla salita adiacente il boschetto per effettuare il mio benefico e giovevole percorso. L’abitazione nella quale dimoro è situata in una zona silenziosa, in assenza di traffico, racchiusa dal verde, lontano dal chiasso, dai frastuoni molesti, dove posso godermi indisturbato la radicale quiete e la penombra del luogo, giacche molti miei conoscenti me l’invidiano ammirandola e rodendosi, alludendo e riferendomi che sono stato e che sono molto fortunato di soggiornare lassù. Tempo addietro, invero, non ci pensavo neppure di dimorare in quell’abitazione peraltro isolata e fuori mano, la consideravo da disgraziato e a tratti sventurato, eppure oggigiorno a ben vedere mi sta ricompensando in maniera egregia ed eccellente. La questione per l’acquisto fu caparbiamente e sonoramente discussa assieme ai miei ...
    ... genitori, perché fu in special modo a seguito delle ripetute insistenze di mio padre, che infine mi convinsi e la comperai a poco prezzo ristrutturandola al meglio, ricavandone in conclusione un vero gioiellino. Al presente, a conti fatti, i benefici e i giovamenti che ne traggo sono molteplici su tanti aspetti: l’assenza di confinanti che t’assillano e t’infastidiscono, la mancanza di veicoli che ti ruotano attorno, la riservatezza del luogo, il silenzio che ti dona pace e quant’altro.
    
    Per l’occasione ho infilato gl’indumenti adeguati e mi dirigo all’esterno inerpicandomi e avvicinandomi ben presto in pochi minuti nei pressi di tutta quella radura adiacente il sottobosco. La florida e verdeggiante distesa verde tempera agevolmente l’arsura, anche se a quell’ora della giornata è ancora alquanto sopportabile. In quel frangente annullo il cronografo da polso iniziando a procedere placidamente lungo lo sterrato, che s’incanala terminando verso un disabitato e incustodito vecchio fabbricato dell’Anas. Tento di districarmi e di sollevare la mente da ogni pensiero dedicandomi solamente sulla corretta respirazione, armonizzando in definitiva le variazioni delle braccia e delle gambe per limitare al minimo l’affaticamento.
    
    In breve tempo arrivo nei pressi di quella piccola costruzione pericolante e inservibile dell’Anas, attraversando ciò che rimane dell’ormai trascurata stradina che utilizzano i mezzadri in estate quando tagliano la legna e passano là con i trattori. Di frequente ...
«1234...»