Diario di maria - come sono diventata?
Data: 12/03/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: forrestsherman, Fonte: Annunci69
... posso aver fatto quello che ho fatto? Come puoi non considerarmi una troia?” dissi.
“Una troia va con gli uomini per soldi, una ragazza che fa l’amore con chi ama, non può essere considerata una troia. Quello che è successo l’altra sera è stato un’esperienza strana, lo ammetto, ma non devi sentirti in colpa. E’ stato bello per tutti e tre, ne sono sicuro.”
Era dolcissimo. Riusciva a consolarmi in un momento in cui oscillavo pericolosamente fra la vergogna e il rimorso. Faceva sembrare la cosa sporca che avevamo fatto, una cosa pulita e normale. Lo guardai negli occhi e gli dissi:
“Grazie di averlo detto. Grazie di essere qui.” E lo baciai.
Ci baciammo a lungo, abbracciati, sul divano. Un bacio appassionato, focoso, emozionante.
L’accappatoio si slacciava sempre di più e lui piano piano si intrufolava dentro ad accarezzarmi i seni, che reagivano al suo tocco.
Proprio mentre mi stavo lasciando andare e pensavo che quella serata sarebbe finita facendo l’amore con lui, suonò di nuovo il campanello.
Mi ricomposi per quanto possibile e mi alzai per andare alla porta, spaventata e irrigidita.
Era la seconda volta quella sera che il campanello mi interrompeva sul più bello…
Chiesi chi fosse al citofono e la voce che sentii dall’altro lato dell’apparecchio mi sbalordì: era Paolo. Aveva avuto la stessa idea di Andrea ed era venuto per parlarmi da solo. Gli dissi di attendere un secondo e riagganciai. Mi girai verso Andrea e lo implorai di nascondersi in ...
... camera mia.
In quel momento ero convinta che quello giusto fosse lui, ma volevo essere io a dirlo a Paolo: non volevo che ci trovasse insieme, con me mezza nuda e la casa vuota.
Andrea accettò e si chiuse nella mia camera.
Feci entrare Paolo e ci sedemmo sul divano. Parlammo per dieci minuti buoni e più lo guardavo più non riuscivo a dirgli di me e del suo migliore amico.
Mi amava. Continuava a ripeterlo disperato e io non volevo spezzargli il cuore. Non sapevo più cosa fare.
Lui cercò di baciarmi, ma io mi scostai.
“Non ti piaccio?” mi chiese.
“Certo che mi piaci, è che non posso…” risposi.
“Perché non puoi? E’ per Andrea? Io non posso vivere senza di te, lo sai? E’ da quando facevi la terza media che sono innamorato perso di te. Ti ho visto stare per anni con il tuo ex e morivo dentro ogni volta che vi vedevo insieme. Adesso che ho assaggiato il tuo sapore, non puoi chiedermi di farne a meno. Non potrei…”
Riprovò a baciarmi e questa volta cedetti. La mia testa non pensava più ad Andrea nella stanza a fianco, non pensava più a nulla. Ci baciammo ancora e ancora. Ormai avevo perso qualunque freno.
Proprio come Andrea anche lui iniziò a infilare le mani nell'accappatoio e il mio corpo iniziava a fremere sotto il suo tocco.
Mi fece stendere sul divano e mi aprì del tutto l’accappatoio. Era steso su di me e mentre mi baciava, con la mano destra mi accarezzava ovunque. Sul seno, sulla pancia, sulle cosce, infine lì, dove più lo aspettavo.
Iniziò a ...