Diario di maria - come sono diventata?
Data: 12/03/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: forrestsherman, Fonte: Annunci69
... tutto, potevo essere me stessa.
Sapevo che entrambi avevano una cotta per me e che facevano un po’ a gara fra loro a chi mi ricopriva di più attenzioni. Io ero lusingata, ma non li consideravo in quel senso: erano due grandi amici e volevo che le cose restassero così.
Uscivamo sempre più spesso solo noi tre. A scuola eravamo inseparabili. Loro erano nell’altra quinta, quindi ci vedevamo solo al cambio dell’ora o a ricreazione, ma ogni scusa era buona per stare un po’ insieme e parlare del più e del meno. Veronica un giorno mi disse di staccarmi un po’ da loro, era preoccupata che io facessi male ad uno dei due:
“Non vedi che sono cotti di te? Prima o ne sceglierai uno e farai star male l’altro, oppure troverai un altro moroso e farai star male entrambi.”
Aveva ragione, ma io in quel momento non volevo vederlo. Perché? Inconsciamente mi piacevano entrambi? O godevo solamente nel rimanere al centro delle attenzioni di due uomini? Non lo so. So solo che non feci nulla per allontanarli e mentre loro forse si illudevano, io mi affezionavo sempre di più ad entrambi.
La scuola decise di portarci in gita a Praga in Marzo. Sarebbero andate le due quinte insieme, quindi Andrea, Paolo, Veronica, tutti gli amici di sempre ci sarebbero stati. Ero al settimo cielo!
Partimmo in pullman all’alba. Io non volevo far un torto a nessuno, quindi mi sedetti al fianco di Veronica. Andrea e Paolo dietro di noi.
Dopo qualche ora fra sonno e musica nelle cuffie, in viaggio ...
... cominciò ad animarsi, fra i soliti cori da pullman e le prime lattine di birra che cominciavano a girare di soppiatto fra i sedili.
Dopo la sosta all’autogrill per il pranzo, mi ritrovai seduta nell’ultimo posto in fondo assieme a Paolo. Parlavamo vicinissimi uno all’altro, mentre la maggior parte degli altri dormiva.
Ad un certo punto iniziò ad accarezzarmi una caviglia. Io avevo le gambe rannicchiate sul sedile e intanto continuavo a parlare. Quel contatto fu naturale, senza malizia, ma allo stesso tempo molto intimo. Sentivo la sua mano accarezzare la mia pelle ed i miei pensieri non riuscivano a staccarsi da quel contatto. Istintivamente alzai lo sguardo per cercare Andrea: mi sentivo in colpa. Stava dormendo qualche sedile più avanti ed io mi tranquillizzai. In realtà non stavo facendo nulla di male, perché mi sentivo in colpa? Non lo so. So solo che quando riguardai Paolo non lo vidi più con gli occhi di prima. Non era più solo un amico, era un ragazzo, un bel ragazzo e mi piaceva.
Veronica aveva ragione allora? Avrei fatto star male Andrea? Avrei rovinato la loro amicizia?
Mentre pensavo a queste cose, Paolo che continuava ad accarezzarmi dolcemente, mi si avvicinò all’orecchio e mi sussurrò:
“Tu mi piaci tanto lo sai? Forse sono innamorato di te.”
Il mio cuore impazzì.
Mi diede un leggero bacio sulla guancia e poi si iallontanò. Io non dissi nulla, ma in testa avevo un turbine di pensieri impazziti. Gli piaccio? Mi ama davvero o stata solo una mossa ...