Un sogno che si avvera
Data: 26/08/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: TheWonderbull, Fonte: Annunci69
... sensuale della giovane donna che stava insaponandosi: le pareti non lucide della porta della doccia non mi permettevano di avere una visuale nitida, ma ciò che mi fu permesso di vedere era sufficiente a far sorgere in me un’eccitazione da paura.
Vedevo le mani di Gaia sui suoi sensi prorompenti, poi scendere sul corpo ed indugiare sul suo sesso e tanto fu sufficiente a farmi provare un dolore enorme dato dal mio pisello che, gonfio com’era, premeva fortemente sui jeans che invece lo stipavano nella patta.
Dopo alcuni minuti di spettacolo, sentii chiudere l’acqua della doccia così mi allontanai e andai per scendere i gradini di casa per guadagnare il piano terra. Sceso giù, sentii un grido ed un leggero tonfo; mi diressi immediatamente verso le scale e chiamai Gaia, la quale con un lamento attirò la mia attenzione. Mi accostai alla porta del bagno, chiesi se potevo entrare e lei mi rispose di si: la trovai in terra, con indosso l’accappatoio che le avevo dato prima, leggermente aperto alle gambe e lei che si toccava una caviglia.
Mi disse che aveva preso una storta uscendo dalla doccia e che era finita in terra, ma che non era nulla di grave. Sdrammatizzai il momento di imbarazzo per entrambi sostenendo che la ragazza un po' impacciata di un tempo non era mai andata via del tutto e ci mettemmo a ridere. Le presi la caviglia malconcia e iniziai a massaggiarla per vedere la sua reazione e così facendo si spostò leggermente l’accappatoio quanto bastava per poter ...
... scoprire parte del suo ventre: era completamente rasata, aperta lì davanti a me e non potei nascondere il mio rossore in viso ma anche la mia eccitazione. La mia prima reazione fu quella di allontanare la mia mano dalla sua caviglia ma non feci in grado perché Gaia con un movimento repentino mi afferrò il polso per non farmi andare via. Poi senza dire una sillaba, slacciò del tutto il suo accappatoio e si aprì a me come un’ostrica che mostra la sua perla più rara. La voglia mi pervase anche le viscere, mi avvicinai a lei e la baciai con golosità, mentre con entrambe le mani accarezzai dolcemente i seni tondi e grossi, che non riuscivo a contenere. Lei ancora distesa sul tappeto di spugna in bagno si fece scivolare sotto di me e mi sbottonò i jeans, abbassò la lampo, fece scivolare in giù un po' i pantaloni tanto da scoprire il mio enorme cazzo eretto come una torre. Lei lo guardò ammirata e poi mi regalò un sorriso malizioso, forse non si aspettava di trovare un arnese di quelle dimensioni. Iniziò a segarmi lentamente, mentre cercavo di mettermi in piedi per togliermi gli indumenti. Le dissi che avremmo dovuto fare in fretta perché mia figlia poteva tornare da un momento all’altro e lei annuì, prendendo il mio pisello nella sua dolce bocca.
Gaia aveva imparato bene cosa si intende per pompino, succhiava avida il mio glande, anche se aveva difficoltà a contenerlo tutto, mentre mi menava l’uccello con la mano. Sempre con il mio pisello nella sua bocca, ruotai di 180 gradi e mi ...