1. Un sogno che si avvera


    Data: 26/08/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: TheWonderbull, Fonte: Annunci69

    Non vedevo Gaia da alcuni anni, da quando frequentava le scuole medie con mia figlia. Erano compagne di banco, Gaia era una ragazzina acerba, molto timida e quasi impacciata. Aveva paura a stare sola a causa della complicata situazione in cui si trovavano i suoi genitori tant’è, che proprio per il loro continui litigi, la piccola dormiva spesso con mia figlia in casa nostra nel periodo estivo.
    
    La fine delle scuole medie fece perdere di vista le due ragazze e dopo circa cinque anni l’abbiamo incontrata al mare, passeggiava sul bagnasciuga con due amiche: la ragazzina timida era sempre presente, ma adesso si trovava all’interno di un corpo da teenager da urlo; Gaia era splendida nel suo costume due pezzi, un bikini che metteva in mostra una quarta di seno che mai pensavamo potesse raggiugere, un fisico molto scolpito dalla palestra, ventre, fianchi, gambe snelle e lunghe ed un culo che a tutti in spiaggia faceva girare la testa. Ci siamo salutati calorosamente e abbiamo scambiato quattro chiacchiere ma a stento sono riuscito a nascondere la mia attenzione per quei seni spaventosi.
    
    Si vedeva che lei era conscia degli sguardi della gente per il suo corpo e questo lesi leggeva in faccia che le piaceva. Mi sono allontanato per lasciare mia figlia libera di parlare con la sua amica ma non riuscivo ad allontanare dalla giovane donna i miei sguardi lussuriosi.
    
    Inaspettatamente mia figlia tornò indietro e mi informò che aveva appena invitato Gaia a cena per quella stessa ...
    ... sera. Io ero contento, avremmo avuto la presenza di quella giovane donna in casa. Ci salutammo e trascorremmo il resto della giornata al mare sino a quando alle 17.00 circa tornammo a casa io e mia figlia, mia moglie era via per lavoro e sarebbe ritornata in casa solo il giorno dopo. Gaia ci avrebbe raggiunto con la sua auto dopo. Mi feci una doccia, iniziai a preparare ma mi accorsi che mancavano da casa alcune cose per preparare la cena, così chiesi a mia figlia, una volta fatta la doccia anche lei, di uscire e comprare ciò che serviva. Uscì di casa e qualche minuto dopo suonò il campanello: era Gaia. Aprii la porta, la feci accomodare e mi accorsi che non era passata da casa, tant’è che vestita com’era, minigonna jeans e canotta bianca, si intravedeva ancora il costume, peraltro evidentemente ancora umido.
    
    Le chiesi se aveva il cambio e, rispostomi affermativamente, le proposi di farsi una doccia attendendo il ritorno in casa di mia figlia. La invitai a salire al piano di sopra, dovesi trovavano le camere da letto ed il bagno grande, le porsi un accappatoio pulito e la invitai a fare come se fosse casa sua, del resto era già stata diverse volte a casa nostra e conosceva bene come muoversi. Rimasi qualche minuto al piano, attendendo il rumore dell’acqua della doccia, poi mi avvicinai alla porta del bagno che, con mio stupore, trovai non chiusa ma solo accostata.
    
    Lo spiraglio che avevo davanti mi permetteva di buttare uno sguardo allo specchio che rifletteva l’immagine ...
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