Capricci e follie
Data: 08/03/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... l’invidia di chi la vedeva strusciarsi addosso, specialmente quando doveva convincermi ad accettare un suo assurdo capriccio, una compagna di letto per non dormire solo, passando sull’odore violento di sesso che spesso mi portava sotto le coperte.
Non l’avevo amata; me ne disamoravo ancora più evidentemente a mano a mano che lei si esibiva con maggiore sfrontatezza nelle sue pratiche preferite; mentre lei si confermava sempre più nell’idea di avere lo slave al suo servizio, io mi attaccavo sempre più tenacemente allo zaino nel portabagagli ed alla generica promessa di Ines di un rapporto umano più alto e gratificante; in pratica, solo l’inerzia e la pigrizia ci tenevano insieme; ma lei non accettava di rendersene conto.
Fino a che arrivò il giorno che ruppe tutti gli argini; non c’era nessuna previsione di impegno e avevamo davanti una giornata tutta per noi da vivere almeno in affettuosità, in mancanza di amore; ma, appena usciti di casa, alle nove e mezza, mi avvertì che aveva un impegno inderogabile in cui dovevo accompagnarla ad ogni costo e nel quale dovevo accettare tutto quello che mi avrebbe imposto; ero il suo uomo e non potevo rifiutarmi di accontentarla solo per un arido maschilismo da cavernicolo.
Non tentai neppure una obiezione; ma qualcosa nel tono misterioso ed imperativo della comunicazione mi fece nascere terribili sospetti; ero certo che aveva accettato qualche proposta, o avanzato qualche ipotesi, o formulato un progetto, insomma aveva fatto ...
... qualcosa in cui mi sarei trovato enormemente a disagio e voleva che mi impegnassi a non interferire, a non discutere e, peggio di tutto, a non tentare di impedire o di sindacare quello che il suo libertinaggio aveva deciso.
Mi diede l’indirizzo di una struttura nella zona industriale che scoprii rapidamente essere uno strano e mai sentito centro televisivo; solo quando parcheggiamo e scendemmo, attraversando la hall, vidi da alcuni manifesti che si ‘creavano pornostar’; mi prese un pugno allo stomaco; sapevo di quelle sedute nelle quali troie come Elvira si facevano sbattere come tappetini e si facevano riprendere per realizzare video da mettere in rete.
La guardai schifato; mi respinse scocciata affermando che di qualche scopata si trattava e che se ero così aperto come dichiaravo la cosa non mi avrebbe dovuto affatto scuotere; non riuscivo a provare nemmeno pena per la stupidità della libertaria che veniva a svendersi per affermare un principio di autonomia, non sapevo quale; decisi di tacere, ma già la mente correva allo zaino nel portabagagli e ad Ines che era certamente al bar.
L’enorme sala conteneva solo un letto ampio e, in un angolo, un divano bianco; in compenso, una folla di telecamere si aggirava in una metà del teatro di posa con registi, cameraman, addetti alle luci e personaggi vari; una ragazza in abbigliamento piuttosto discinto accolse Elvira con gioia e la intervistò a lungo; lei mi presentò come l’uomo con cui scopava senza nessun legame né diritto; ...