IO. FOTOGRAFO A LUCI ROSSE – L’INIZIAZIONE CAPITOLO 12 Terza parte
Data: 02/03/2024,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Voyeur
Autore: mikimark, Fonte: RaccontiMilu
... di fastidio. Sopportabilissimo, però! Dopo tutto quello che mi hai combinato…”
Estrasse dal borsone un laccio di corda e un grosso elastico.
Non immaginai assolutamente cosa intendesse fare con quella roba. Ma me lo fece capire subito dopo. “Ti voglio però un po’ più remissivo e soprattutto più tranquillo. Solo così il gioco viene bene! E tu vuoi ora essere il mio giocattolino, vero? – mi chiese – Sai, ho delle ideuzze un po’… particolari!
“Ma ora dammi i polsi! – mi intimò con una fermezza che non avevo mai sentito prima – E non aver paura! Stiamo solo giocando…”.
Ero frastornato ma anche turbato. Ero nudo, con il cazzo duro davanti a una bellissima donna. Anche lei nuda e vogliosa di divertirsi con il mio corpo. “Mi fido di lei, non mi faccia male! – la pregai con tono supplichevole – La prego. Giochi pure con me, giochi pure con il mio corpo. Può farne quello che vuole! E’ suo, ora! Ma il dolore no! Non lo sopporterei…”
Le allungai remissivo i polsi e lei me li strinse dietro la schiena. Sorridendo. Poi prese tra le dita l’elastico. Io la guardai perplesso con sguardo interrogativo. “Non preoccuparti, cuoricino. Ho visto le tue dimensioni ed ho pensato che tu sia adesso troppo su di giri. Una mia amica mi ha insegnato questo stratagemma che lei usava sempre con suo marito. Lui raggiungeva l’orgasmo troppo presto e schizzava quando voleva lui. Soprattutto nella sua bocca e troppo presto. E lei non voleva così. Capito?”
Per la prima volta la signora ...
... Federica mi toccò l’uccello. Lo accarezzò per un attimo e piano, piano, sempre sorridendomi, me lo studiò attentamente. Quindi me lo scappellò con l’indice e il pollice completamente e mi liberò completamente il glande. Sentire le sue dita sul mio uccello mi piacque un sacco ed emisi un lungo sospiro. “Calmo, stai calmino… – mi ordinò di nuovo lei – Ancora un attimo di pazienza…” Subito e velocemente mi avvolse la canna del mio uccello con l’elastico. L’allungò più possibile per infilarmelo di nuovo, stretto stretto, appena sotto il glande. Poi lo fece scorrere lungo la mia asta fino alla base della stessa. E’ come mi avesse messo un preservativo. Ma stretto, tanto stretto! Alla base del mio cazzo e mi dava un gran fastidio. “Mi dispiace, amorino… – mi disse vedendomi così legato ed insofferente – Ma non ho ancora finito… Abbi ancora un po’ di pazienza… Così non correremo rischi…
Detto ciò allungò ancora l’elastico e lo attorcigliò creando un doppio piccolo anello. Il primo continuava a stringermi alla base il pene e lo costringeva in una posizione perpendicolare rispetto al mio ventre. Il secondo anello lo strinse con una certa abilità attorno ai miei testicoli. Sentii il mio sesso bloccato e prigioniero.
“Così non potrai farlo salire e spruzzare. Il tuo seme non riuscirà a passare! Fin quando io ancora non lo vorrò! Hai capito? Farai la tua meravigliosa sborrata quando e come lo vorrò io! Dopo che ti avrò liberato. Scusami, tesoro… Ma non posso sprecare i tuoi ...